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Opinioni

De Luca prima di parlare si faccia raccontare che cos’è la sofferenza del cancro

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca parlando dei tumori come di patologie “sgradevoli” che si possono sconfiggere nella maggior parte dei casi non ha riguardo per quelle famiglie di persone scomparse e per quei malati terminali di tumori incurabili contro i quali in alcuni casi nulla può nemmeno l’attività di prevenzione. Una uscita infelice: poteva stare zitto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Vincenzo De Luca, Governatore della Campania dal 2015.
Vincenzo De Luca, Governatore della Campania dal 2015.

Hanno fatto molto discutere le parole del presidente de della Campania Vincenzo De Luca, che ieri è intervenuto a Lira Tv, l'emittente salernitana dove l'esponente (ma ancora per quanto?) del Partito Democratico da anni interviene, da solo, senza contraddittorio, sui temi più disparati che riguardano la Regione e la sua città.

Egli ha definito i tumori "una malattia sgradevole", aggiungendo poi che si tratta di una "patologia" che "si può assolutamente sconfiggere". Parole che hanno suscitato un putiferio in chi conosce invece il dramma, e non la "sgradevolezza" di dover combattere con il cancro, senza dimenticare chi magari ha già perso amici e familiari e chi invece prosegue la sua lotta giorno per giorno, al prezzo di immani sacrifici, fisici ed economici.

Per sconfiggerli, in molti casi è sicuramente necessaria la "prevenzione" cui fa riferimento l'ex sindaco di Salerno: basti pensare, ad esempio, alle campagne di sensibilizzazione per il cancro al seno. Il vero problema è che alcuni tipi di tumori non sono sempre prevedibili o arginabili. E non solo: talvolta si fa fatica, anche con adeguata prevenzione, a sconfiggerli del tutto, tanto che i controlli successivi sono sempre molto serrati in chi ne è stato già colpito. E non sono nemmeno un ‘dono' come qualcuno (Nadia Toffa) ha improvvidamente sostenuto, scatenando polemiche a non finire.

Al dramma personale di chi è afflitto da questa "patologia", si aggiunge anche la situazione della Sanità Pubblica in Campania. Una situazione che è al limite del collasso, non certamente interamente figlia della gestione De Luca, giunto solo nel 2015 a Palazzo Santa Lucia, ma che in qualità di commissario della Sanità regionale dal 2017, sicuramente conosce benissimo. Una situazione che porta anche a paradossi: da un lato le eccellenza, dall'altra i disagi. Neanche la sanità privata se la passa benissimo: appena venerdì scorso, 7 ottobre, era arrivata una nota firmata dalle associazioni di categoria (Federlab, Aspat, Confederazione centri antidiabete e Sindacato nazionale radiologi) nelle quali viene chiesta proprio alla Regione Campania "chiarezza sui tempi e sui modi della ripresa dell'attività di accreditamento", ovvero quando arriveranno i soldi dovuti attraverso le Asl di riferimento.

Insomma, per non andare troppo fuori argomento, quella di ieri del governatore Vincenzo De Luca è stata una pessima uscita. Usare termini del tutto fuori luogo ha causato rabbia in pazienti, cittadini, operatori del settore. Non rende onore neanche ai medici, quelli che le provano davvero tutte per salvare i loro pazienti e con i quali spesso formano un legame indissolubile; non rende onore a chi ha sofferto per la perdita di un proprio caro, chiedendosi giorno dopo giorno "perché"; non rende onore neppure a chi, purtroppo, non ce l'ha fatta. Insomma, l'uscita è stata infelice. Parlare di "sdrammatizzazione" non può che far male a chi combatte oggi, a chi combatteva ieri e chi combatterà anche domani, e probabilmente le avrebbe fatto male anche a chi, purtroppo, non è riuscito a sconfiggere il tumore – sì, si  chiama così  e non c'è nulla da ‘addolcire' –  contro cui ha lottato.

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Giuseppe Cozzolino, giornalista, classe 1984. Laureato in Lingue Straniere, lavoro con Fanpage.it dal 2012, attualmente in forza alla redazione di cronaca di Napoli. Videogamer e appassionato di musica, di cani e di storia, soprattutto antica.
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