La Napoli da bere ha il colore della rivoluzione arancione e il sapore dolce-amaro dello spritz, il cocktail degli aperitivi che ormai è imprescindibile anche all'ombra del Vesuvio. Metti dunque un bicchiere, due salatini, l'immancabile Lungomare liberato (e un po' brillo) e il risultato è un party di quelli che ti fanno perdere la testa. E magari firmare anche un atto con cui autorizzi lo sconto del canone di occupazione suolo ad una multinazionale degli alcolici che approda a Napoli per un evento squisitamente commerciale.
Tutto vero, tutto nero su bianco: la delibera è del 24 maggio scorso, numero 256: la giunta comunale guidata da Luigi De Magistris ha «riconosciuto la qualità di manifestazione di particolare rilevanza per l'interesse pubblico» all'evento "Aperol spritz- Live" sul Lungomare Caracciolo il prossimo 30 giugno, riconoscendo al gruppo Campari, azienda quotata in Borsa con un 1 miliardo e 726 milioni di euro di fatturato, «la riduzione del canone Osap in percentuale dell'80% del dovuto». Non è la prima volta, ovviamente. Analogo sconto sull'occupazione di suolo è stato accordato per l'evento BaccalàRe, per il Piazza Village e accadrà lo stesso per il Bufala fest. Ma baccalà, pizza e mozzarella di bufala possono essere assimilati ad un progetto di rilancio della cucina nostrana. Lo spritz, invece? Chissà.
Prosit, dunque. L'assessore alle Attività produttive del comune di Napoli Enrico Panini è così entusiasta dell'evento dal vergare una nota stampa che attinge dal registro lirico degno di un poeta rinascimentale: è stata scelta Napoli, dice, «come la mèta naturale nella quale aprire uno scenario di rilievo nazionale, per le sue caratteristiche, per l'ospitalità e perché questa è una città frizzante come è frizzante l'Aperol Spritz». Parole dettate da una evidente commozione per il risultato raggiunto.