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Noemi ferita dalla camorra a Napoli

Disarmiamo Napoli, in tantissimi sul luogo della sparatoria: “Forza Noemi!”

Tanti cittadini sono scesi in piazza Nazionale a Napoli, il luogo in cui si è verificata la sparatoria nella quale è rimasta ferita la piccola Noemi. Davanti a tutti i partecipanti c’era una bimba con in mano un cartello: “Forza Noemi”. Ancora gravissime restano le condizioni della bimba di quattro anni.
A cura di Enrico Tata
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Manifestazione Disarmiamo Napoli - foto Facebook
Manifestazione Disarmiamo Napoli – foto Facebook
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Tanti cittadini si sono ritrovati questa mattina in piazza Nazionale per gridare: "Disarmiamo Napoli!". Il sit in è stato organizzato nel luogo esatto dove venerdì si è verificata una sparatoria in cui sono rimasti feriti la piccola Noemi, 4 anni, e un pregiudicato, obiettivo dell'agguato. La bambina, invece, è stata colpita per sbaglio da un proiettile che le ha perforato i polmoni. La manifestazione di questa mattina è stata promossa dall'associazione ‘Un popolo in cammino'. Davanti a tutti i partecipanti c'era una bimba con in mano un cartello: "Forza Noemi". Presenti l'assessore ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, accoltellato nel 2017 da una baby gang, e il presidente della Terza Municipalità di Napoli, Ivo Poggiani.

In piazza anche la senatrice del Partito democratico Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio: "C'è una città stanca di vivere nell'insicurezza e nella paura. Stamattina in tanti eravamo in piazza per stringerci attorno alla piccola Noemi e per lanciare un messaggio chiaro: Napoli non si arrende e non si piega alla camorra ed esige risposte concrete da Governo e istituzioni locali. La lotta senza tregua ai poteri criminali, che è ciò di cui ha bisogno Napoli, richiede serietà e va fatta con coraggio. Purtroppo è lontana dalla politica della propaganda del Ministro Salvini perché può anche portare a perdere nell'immediato consensi, invece che guadagnarne".

In piazza anche figlio di un boss: "La camorra fa schifo"

In piazza c'era anche il figlio di un boss: "La camorra fa schifo. Sono Antonio Piccirillo, figlio di Rosario che purtroppo ha fatto delle scelte sbagliate nella vita, è camorrista almeno così dicono i giudici e i giornali. Io voglio lanciare un messaggio a noi figli di queste persone: amate sempre i vostri padri ma dissociatevi assolutamente dal loro stile di vita perché non pagano, non danno nulla sarete pregiudicati per tutta la vita. E se noi non faremo dei passi in avanti nel positivo rimarremo fossilizzati in questa cultura priva di etica, di valori, di tutto. Io non penso che la camorra 50 anni fa era meglio di oggi, ha sempre fatto schifo, è sempre stata ignobile. Le persone per bene sono quelle che rispettano gli altri e i camorristi non rispettano nessuno".

Restano gravi le condizioni di Noemi

Le condizioni della piccola noemi restano molto gravi. La bimba di quattro anni, si legge nel bollettino diramato dall'ospedale pediatrico Santobono, non ha mostrato segni di miglioramento e le sue condizioni restano "immodificate nella criticità rispetto al precedente bollettino medico". Persiste "una grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare. Nella giornata di ieri è stata praticata la risonanza magnetica che ha escluso compromissione del sistema nervoso centrale e periferico. Durante le ore notturne non si sono osservate sostanziali variazioni delle condizioni generali. La piccola paziente è sedata e collegata al ventilatore meccanico". Prossimo bollettino previsto nel corso della mattinata di domani, 6 maggio.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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