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Erri De Luca, sbagli e deludi: la querela contro un’opinione non serve. Mai

Erri De Luca si schiera con De Magistris che ha querelato Massimo Giletti per dichiarazioni su Napoli. Sbaglia e delude: la querela non può essere un argine contro le opinioni. E proprio lui dovrebbe saperlo bene.
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«Quelle su Napoli sono accuse stonate: non le sanno cantare. Per cercare di moderare i termini di quelli che si ‘allargano' troppo nei nostri confronti può essere che serva la querela, può essere che serva. Può essere che serva».

Quando ho ascoltato questa frase di Erri De Luca, pronunciata stamane, durante una conferenza stampa al Comune di Napoli, ho dovuto sentirla almeno altre 2-3 volte. Non ci credevo.
Possibile? Possibile che l'uomo appena processato e assolto per un'accusa che non stava né in cielo né in terra, quella di aver istigato al ‘sabotaggio' della Tav in Valsusa, possibile che l'autore della "Parola Contraria", abbia detto una cosa simile? Bisognerà farsene una ragione: è possibile.

Lo scrittore napoletano ha risposto a una domanda sulla vicenda di Massimo Giletti, querelato per diffamazione dal sindaco Luigi de Magistris dopo alcune dichiarazioni durante il talk show domenicale ‘L'Arena', su Rai Uno. Ma la sua affermazione va ben oltre la vicenda in questione.

Dichiara Erri De Luca: «Può essere che serva, la querela» contro chi si ‘allarga' nei nostri confronti. Un intellettuale con la sua forza che delude in due parole, forse davvero pronunciate troppo in fretta. Quando sento «contro chi si allarga» mi fa pensare a quelli che un tempo erano bulli di quartiere e oggi invece sono degenerati in baby camorristi che a un'occhiata più severa o comunque ‘straniera' si rivolgono all'interlocutore esordendo con: «Oh ma che vuo', te staje allargando?».

Allargare, «divenire più largo; ampliarsi, estendersi» dice il vocabolario. Dunque per Erri De Luca di Napoli parla il napoletano o comunque solo chi ha il permesso. Lo straniero che s'allarga e va oltre nell'analisi va arginato. Con la querela per diffamazione? «Può essere che serva. Può essere che serva» dice lo scrittore, infilandosi egli stesso nella gabbia delle fiere pronte a scatenarsi a ogni ‘parola contraria' a suon di carta bollata.

Ma tutto questo Erri lo sa?

Chissenefrega che si chiami Massimo Giletti o Pinco Pallino: quella che ha pronunciato è una opinione, una maledetta opinione. Fra l'altro giudicata assolutamente corretta da una buona parte dei cittadini di Napoli.
Il giornalista Giletti, domenica scorsa, ha dichiarato quanto segue: «Iniziate a far andare avanti la vostra città che è indecorosa…se lei esce dalla stazione trova immondizia su tutti i vicoli. I napoletani subiscono gli effetti di una politica molto scarsa…».
Ecco, la mia paura è che Erri De Luca non sappia esattamente cosa sia stato pronunciato su Napoli domenica scorsa, in pieno orario di maccheroni col ragù. E spero, di cuore, che rettifichi la sua opinione: sapere che anche per lui una querela è buona a zittire chi la pensa diversamente rappresenta un duro colpo verso chi lo sostiene e lo rispetta per le sue battaglie, non solo quella NoTav.

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Il testo della querela di De Magistris contro Massimo Giletti (PDF)

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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