A guardarlo così, in total green, sembra appena uscito dallo spot degli Avengers. Difficile immaginare che, accompagnato dallo slogan "il buonsenso in Europa" il volto sorridente di Aurelio Tommasetti, rettore in scadenza all'Università degli studi di Salerno sia quello di un candidato della Lega di Matteo Salvini alle Elezioni Europee di fine maggio.
Difficile soprattutto per il tipo di comunicazione portata avanti finora, al limite del paradosso: «Ci vogliono sfaticati, furbi, emigranti» scrive su Facebook il Magnifico Rettore salernitano parlando dei «soliti luoghi comuni con cui il nostro Sud combatte quotidianamente». E giù insulti: «Ma lo dice uno candidato con la Lega che ci chiama terroni?»
Tommasetti, candidato nella Circoscrizione Meridione alle Europee 2019 nella sua propaganda elettorale si è inizialmente guardato bene dall'associare direttamente il suo cognome alle parole ‘Lega' e ‘Salvini'. Ha portato avanti con disinvoltura la cosiddetta ‘campagna di posizionamento' quella per intenderci che annuncia la ‘discesa in campo' , dura fino a circa 20 giorni prima del voto e non prevede l'associazione del candidato della società civile con un simbolo di partito. I santini elettorali col simbolo leghista sono arrivati ora che siamo agli sgoccioli.
Tuttavia il candidato della Lega ha un problema bello grosso: è rettore universitario. E nel suo ateneo c'è una battagliera fetta di studenti (a dire il vero non solo studenti, anche docenti universitari, direttori di master, tecnici, assistenti e via discorrendo) che ritiene inopportuno associare Unisa (il cosiddetto ‘ateneo di Fisciano' ) con le politiche della Lega Nord. E così sotto ogni post sponsorizzato volano insulti e battute d'ogni tipo: «'Prima il Mezzogiorno' disse il candidato il cui logo di partito include Alberto da Giussano...».