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Fase 2 Campania, De Luca vieta l’asporto a bar, pub e pizzerie. Poi cambia idea

Ordinanza della Regione: vietato l’asporto di cibo cucinato bar, pub, pizzerie, pasticcerie, in Campania da lunedì 4 maggio a domenica 10 maggio. Poi dopo le polemiche degli esercenti la regione Campania ha cambiato idea.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Prima il divieto, poi l'ok all'asporto di cibo cucinato da bar, pub, pizzerie, pasticcerie in Campania da lunedì 4 maggio a domenica 10 maggio, autorizzato. Il divieto era stato emanato dalla regione campania ieri, in controtendenza rispetto al DPCM del Governo del 26 aprile per il resto d'Italia: “C'è rischio assembramenti che potrebbero innescare nuovi focolai di Coronavirus”, la motivazione. Consentita, invece, la consegna a domicilio dei cibi da parte degli esercizi commerciali, attraverso i riders, con l'estensione anche degli orari a tutta la giornata, non più solo le fasce mattutine e pomeridiane previste dalla precedente ordinanza (7-14 e 19-23). Orari prolungati a tutta la giornata anche per librerie e cartolerie.

Il dietrofront della Regione, ok all'asporto

Nel corso della giornata di oggi, 2 maggio, invece, a seguito di colloqui con gli esperti del settore, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha deciso di modificare l'ordinanza numero 41 pubblicata il 1 maggio (leggi qui tutte le modifiche), consentendo l'asporto. COsa diceva l'ordinanza di ieri? In pratica, che nella regione Campania non si sarebbe potuto fare il take away, non ci si sarebbe potuti recare in pizzeria di persona, aspettare il proprio turno, comprare la pizza e portarsela a casa, almeno per la prossima settimana. Per i trasgressori sla Regione aveva previsto multe da 400 a 3mila euro, con il rischio di chiusura esercizio o attività da 5 a 30 giorni. L'ordinanza regionale contiene anche altre misure, come il divieto di fare jogging e l'obbligo di indossare la mascherina in luogo pubblico e per i rientri da fuori Regione. Dopo qualche ora tuttavia ha cambiato idea.

Il divieto per evitare assembramenti

La decisione della Regione Campania di vietare l'asporto è destinata a suscitare polemiche. Negli scorsi giorni, la Confcommercio Campania era intervenuta chiedendo al governatore De Luca di non bloccare l'asporto nella regione dal 4 maggio, con ordinanze limitative rispetto a quelle nazionali. Una ulteriore restrizione, quindi, in Campania, rispetto al resto del Paese, dove il Dpmc del governo Conte del 26 aprile ha invece sbloccato la possibilità dell'asporto per i locali di ristorazione a partire dal 4 maggio, per la Fase 2. La decisione del governatore De Luca è arrivata su indicazione della Unità di Crisi della Regione per il Coronavirus, che ha suggerito di “evitare, almeno per la prima settimana, momenti di assembramento in prossimità delle attività produttive industriali e commerciali, autorizzate dal DPCM 26/4/2020, e a tal fine anche limitare o differire l'asporto, garantendo in ogni caso le consegne a domicilio”. Hanno suscitato preoccupazione, infatti, le foto di assembramenti di riders del delivery all'esterno dei pub del Vomero, circolate negli scorsi giorni.

Ecco le nuove regole per bar, ristoranti, pizzerie e pub

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L'ordinanza numero 41 del presidente della Regione Campania va a disciplinare l'avvio della Fase 2 per la settimana dal 4 al 10 maggio 2020. All'interno si trovano prescrizioni anche per altre cose, come l'obbligo di indossare le mascherine, l'attività fisica all'aperto, i rientri in Campania. Per quanto riguarda il delivery, “Sono consentite, senza i limiti di orario previsti dall’Ordinanza n.39 del 25 aprile 2020 e senza limitazioni di consegna al di fuori del territorio comunale, le attività di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi e nel rispetto del documento Allegato 2 all’Ordinanza n.39 del 25 aprile 2020, pubblicato sul BURC n.90 del 25 aprile 2020.

Resta vietata la vendita con asporto, nelle more della definizione, anche con l’Unità di crisi regionale, delle misure organizzative volte ad evitare assembramenti e conseguenziale aumento del rischio epidemiologico".

Librerie e cartolerie aperte tutto il giorno

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Per quanto riguarda librerie e cartolerie, invece, “è consentita l’attività di commercio al dettaglio di carta, cartone, cartolerie, librerie ed esercizi similari senza i limiti di orario introdotti dalle Ordinanze regionali vigenti sino al 3 maggio 2020, e salvo l’obbligo di osservanza delle misure precauzionali adottate con il documento Allegato 2 all’Ordinanza n. 39 del 25 aprile 2020, pubblicato sul BURC n.90 di pari data".

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