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Covid 19

Fase 2 Campania, al ristorante solo con prenotazione e invio di autocertificazione

Pronte le linee guida della task force dei ristoratori guidata dallo chef Gennarino Esposito, presentate alla Regione Campania, in vista della riapertura dei locali. Per mangiare al ristorante in Campania bisognerà prima prenotare, inviare l’autocertificazione sull’assenza di casi Covid19. Prima di entrare nel locale ai clienti sarà rilevata la temperatura, se superiore a 37,5 gradi. All’interno sedie a distanza di 2 metri l’una dall’altra e pannelli divisori ai tavoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Per andare a mangiare al ristorante in Campania bisognerà prima prenotare, inviare l'autocertificazione sull'appartenenza dei clienti allo stesso nucleo familiare, all'assenza di casi Covid-19 in famiglia e di contatti con positivi. Prima di entrare nel locale ai clienti sarà rilevata la temperatura, se superiore a 37,5 gradi centigradi saranno isolati e invitati a chiamare il medico curante. All'interno sedie a distanza di 2 metri l'una dall'altra, eccetto per i membri della stessa famiglia, a meno che non si installino pannelli divisori tra una sedia e l'altra. Piatti, bicchieri e tovaglie monouso. Per i menù, raccomandato l'uso di App, al posto dei cartacei. Soprabiti nel guardaroba solo se i vestiti non si toccano tra loro.

Alla Regione le linee guida dei ristoratori per la riapertura

Ecco le linee guida della task force dei ristoratori capitanata dallo chef Gennarino Esposito presentate alla Regione Campania per la riapertura. Il protocollo redatto da Brother in Food in collaborazione con Food Safety Consulting srl, ha raccolto oltre 1.200 firme di chef, ristoratori, pizzaioli e operatori della banchettistica. Nella task force imprenditori importanti ed esperti della ristorazione campana come Vito Cinque, Luigi Dell’Amura, Gaetano Di Costanzo, Andrea Lombardi, Franco Pepe. Nel documento ci sono regole importanti sia per i clienti che per gli operatori, con tutti i requisiti in termini di sicurezza e misure igieniche per cucina, sala e wc. L'ultima parola sulle linee guida spetterà alla Regione, che dovrà poi emanare una apposita ordinanza per la riapertura al pubblico dei ristoranti, che potrebbe arrivare in anticipo rispetto alla prima previsione, il 18 maggio. Ma l'ultima parola spetterà a Palazzo Santa Lucia. Dopo la ripresa delle consegne a domicilio e dell'asporto, quindi, si potrà tornare a mangiare direttamente al ristorante, ma a precise condizioni.

Lo chef Gennarino Esposito: "Oltre 1.200 firmatari"

“Sono orgoglioso di quanto prodotto – commenta lo chef Gennarino Esposito – Abbiamo portato in Regione un protocollo con 1200 firme perché siamo riusciti ad ascoltare le richieste e a recepire le proposte di tantissime attività sparse su tutto il territorio regionale. Anche con l’aiuto dei tecnici, siamo “partiti dal basso”: ci siamo calati nella quotidianità di ogni attività per descrivere nei dettagli come ciascun ristorante potrebbe attuare il protocollo. Non dobbiamo farci calare dall’alto norme difficili da applicare, ma riuscire a ripartire in sicurezza per i clienti e per i nostri dipendenti”. Ecco cosa cambia per i clienti.

Prenotazione obbligatoria con invio dell'autocertificazione

Per andare a mangiare al ristorante bisognerà prenotare. Non ci si potrà fermare, insomma, nella prima trattoria che capita. “Al momento della prenotazione – recita il protocollo – sarà richiesto al cliente l’invio dell'Autocertificazione relativa all’appartenenza allo stesso nucleo familiare o meno, al fine di organizzare i tavoli, nonché dichiarazione relativa all’assenza di casi di COVID 19 nella sua famiglia, e di contatti con persone che hanno contratto il COVID 19”. Nei locali è prevista la possibilità di istituire un registro delle presenze in maniera da poter stabilire un contact tracing.

Come si entra in ristorante in Campania

I clienti, prima dell’accesso al locale, dovranno essere sottoposti al controllo della temperatura corporea, se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante. I clienti dovranno indossare la mascherina, che potranno togliere solo una volta seduti al tavolo. Il servizio guardaroba può essere fornito solo se si è in grado di evitare il diretto contatto tra abiti di ospiti diversi”. Dove possibile ci saranno corridoi separati per chi entra e chi esce.

Obbligatori 2 metri di distanza

In sala i tavoli saranno disposti “in modo da garantire la distanza pari o superiore a 2 m tra le sedute: attualmente l’OMS consiglia di avere un massimo di 4 persone per 10 metri quadrati.

I tavoli dovranno essere posizionati in modo che la distanza tra il dorso di una sedia e il dorso di un'altra sia pari o maggiore di 2 metri, e che gli ospiti che sono rivolti l'uno verso l'altro o seduti a fianco siano separati da una distanza di almeno 2 metri (se non appartenenti allo stesso nucleo familiare). Tutti gli ospiti devono utilizzare i posti a sedere. Non è consentita la consumazione in piedi”.

Pannelli divisori a tavola tra commensali

Visto che per alcuni locali è molto difficile poter garantire queste distanze tra i tavoli, in alternativa si possono installare pannelli divisori in vario materiale, come il plexiglass. “Le distanze di sicurezza vengono meno qualora i gruppi di ospiti siano separati da pannelli”. In questo caso, se i tavoli sono a una distanza inferiore a 2 metri, il lato superiore dei pannelli divisori deve trovarsi a un’altezza di almeno 1,5 metri (misurati dal pavimento) e di 70 centimetri al di sopra del piano del tavolo. Il lato inferiore del pannello divisorio deve trovarsi tra il pavimento e il piano del tavolo (attrezzato di pannello) posizionato nel punto più basso o sul piano del tavolo. In senso orizzontale, il pannello divisorio deve sporgere di 50 centimetri in entrambe le direzioni rispetto ai bordi del tavolo o essere installato a filo con la parete”.

Posate, bicchieri, tovaglie tutti monouso

Si dovranno usare posate e bicchieri idoneamente protetti o monouso. Tovaglie monouso o da sostituire per ogni cliente. Cestino del pane, prodotti per il condimento, zuccheriera monodose e altri oggetti per il servizio vanno igienizzati ogni volta o essere monouso. Il menù è preferibile digitalizzato. Se si utilizzano menù e carte dei vini fisiche dovranno essere di materiale disinfettabile o materiale monouso a perdere.

Al bancone bar si sta solo seduti

Al bancone bar si accede solo tramite corridoi, con ingressi e uscite separati. Le bevande o i pasti devono essere consumati da seduti (in gruppi di massimo 4 persone) nel rispetto del distanziamento interpersonale pari o superiore a 2 metri o fuori esercizio. Tra l’operatore addetto al servizio al bancone, munito di mascherina, e l’ospite distanza di almeno un metro. Prenotazioni all'esterno per evitare assembramenti e code.

Evitare buffet, self service e aperitivi

Tra le raccomandazioni, infine, evitare “il buffet o self service di alimenti e bevande (bibite, gelati, cibi confezionati, dolci all’interno di apposita vetrina verranno serviti esclusivamente dal personale di sala); la somministrazione di aperitivi con piatti condivisi e prediligere le monoporzioni; la somministrazione con vassoio unico”.

Scarica il Protocollo Ristorazione Brother in Food in PDF

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