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Covid 19

Focolaio Covid a Mondragone: i positivi sono 43. Ancora blindati i palazzi ex Cirio

Nei palazzi ex Cirio di Mondragone (Caserta), da qualche giorno zona rossa Covid-19, il numero dei positivi è salito a 43 su 727 tamponi; di questi, 21 sono stati segnalati dall’Asl alla Polizia Municipale e sono stati tutti rintracciati, per loro è stato disposto il trasferimento al Covid Center di Maddaloni per limitare il rischio contagio.
A cura di Nico Falco
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Con i tamponi analizzati ieri, 24 giugno, è salito a 43 il numero delle persone positive al virus Sars-Cov-2, su 727 tamponi analizzati dall'inizio dello screening sabato scorso, nella mini zona rossa dei palazzi ex Cirio di Mondragone, in provincia di Caserta, , dove si è sviluppato un focolaio di coronavirus. Per l'area tre giorni fa, il 22 giugno, era scattato il cordone sanitario, ovvero la quarantena con isolamento domiciliare per i circa 700 residenti con relativo avvio dello screening di massa; ad oggi restano da analizzare alcune decine di tamponi. Al momento non risultano persone "scomparse" tra i nuovi positivi di Mondragone: i 21 pazienti segnalati dall'Asl alla Polizia Municipale in questi giorni sono stati tutti rintracciati, compresi i 6 di ieri.

L'area è attualmente presidiata dalle forze dell'ordine. Per i nuovi positivi, sebbene siano quasi tutti asintomatici, è stato disposto il trasferimento al Covid Center di Maddaloni in modo da contenere il contagio. Ufficialmente risulta un solo caso di allontanamento senza autorizzazione dalla zona rossa (un cittadino rintracciato dalla Polizia Municipale in via Pescara, che dai palazzi ex Cirio dista pochi metri), ma permangono i problemi di gestione della quarantena: i palazzoni sono occupati abusivamente (oltre alla radicata comunità bulgara ci sono numerosi stranieri provenienti da altri Paesi e anche degli italiani), non esiste quindi un censimento completo dei residenti e, specialmente di notte, controllare gli accessi (ma soprattutto le uscite) diventa molto difficile con la scarsità di risorse a disposizione.

L'Unità di Crisi della Regione Campania ha chiarito, con una nota diramata attorno alle ore 18 di oggi, 25 giugno, che "i dati forniti quotidianamente, come sempre avvenuto fino ad oggi, si riferiscono alle comunicazioni alle 22 del giorno precedente. Per quanto riguarda l'emergenza Mondragone, si comunica che alle ore 18 del 25 giugno i tamponi esaminati da inizio screening (sabato 20 giugno) sono stati 727. Quelli risultati positivi sono 43".

Gimbe: Mondragone unico focolaio in Campania

Il peggio è passato, ma il falso senso di sicurezza può portare a conseguenze tragiche: il virus non è ancora debellato e si ripresenta ogni volta che "le condizioni ambientali favoriscono una ripresa del contagio". Lo sottolinea la Fondazione Gimbe, che col monitoraggio settimanale ha analizzato i focolai attivi in Italia, tra cui c'è quello di Mondragone, che in due giorni ha raddoppiato il numero degli attualmente positivi nel Casertano. Nella settimana 17-23 giugno, rispetto alla precedente, in 36 province c'è stato un incremento complessivo di 186 casi (con 13 province che hanno fatto registrare aumenti di almeno 5 casi); di questi, 135 sono distribuiti in nove regioni (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Bolzano, Trento, Piemonte, Toscana).

"Accanto alle ben note residenze per anziani – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – sembrano a rischio sia contesti familiari sia aree sociali disagiate, oltre gli inevitabili ‘casi di rientro' dall'estero. Di conseguenza, è indispensabile mantenere i comportamenti individuali raccomandati e continuare con una stretta sorveglianza epidemiologica, potenziando contestualmente l'attivitò di testing e tracciamento, di fatto in netta riduzione. Evidenze scientifiche e dati dal real world invitano a diffidare dal senso di falsa sicurezza che traspare da improvvide dichiarazioni prive di basi scientifiche e che rischia di alimentare pericolosi comportamenti individuali. Il peggio è indubbiamente passato, ma resta cruciale disinnescare ogni cortocircuito cognitivo-comportamentale che ci porta, complice anche la bella stagione, a mettere da parte ogni preoccupazione (legittimo), ma soprattutto ogni precauzione (inaccettabile)".

Quali sono i focolai attivi in Italia

Gli incrementi, aggiunge Gimbe, sono riconducibili ai focolai identificati nell'ultima settimana: l'area ex Cirio di Mondragone (30 positivi); i quartieri Pietrenere-Tonnara-Scina' di Palmi, a Reggio Calabria (8 positivi); un'azienda (14 positivi) e un'attività commerciale (12 positivi) di Bologna; due famiglie imparentate a Montecchio, a Reggio Emilia (7 positivi); un focolaio familiare a Bolzano (11 positivi); una casa di accoglienza per persone bisognose a Como (7 positivi); province di Prato e Pistoia (19 positivi); focolaio nella nave dei migranti portati dalla Sea Watch a Porto Empedocle, ad Agrigento (28 positivi); una casa di riposo di Alessandria (13 positivi); un istituto religioso di Roma (4 positivi) e i focolai già noti nelle scorse settimane della Garbatella e dell'ospedale San Raffaele Pisana.

Salvini: "De Luca tace, è nu piatto vacante"

"Il caso Mondragone si aggrava – dice il leader della Lega Matteo Salvini – decine di positivi, quattro contagiati hanno fatto perdere le proprie tracce, cresce la tensione tra gli italiani e la comunità bulgara e addirittura le tv nazionali seguono il caso. De Luca, così pronto a insultare la Lega, tace. Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: ‘Nu piatt vaca'nt'. Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma alla prova dei fatti il piatto è vuoto. Da De Luca tante parole ma zero fatti".

Tensione tra italiani e bulgari, il vescovo Piazza: "No al razzismo"

Nelle ultime ore è cresciuta la tensione tra i cittadini italiani e quelli della folta comunità bulgara che abita i palazzi ex Cirio, questi ultimi accusati di avere portato il contagio nel Casertano. Il vescovo di Sessa Aurunca, monsignor Orazio Francesco Piazza, ha invitato a respingere "lo sconforto" e gli "atteggiamenti xenofobi", per costruire invece "una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze". "Ci sono delle vite in gioco – ha detto Piazza – ed ogni uomo al di là del colore, della nazionalità, della cultura è figlio prezioso agli occhi di Dio. Come sempre di fronte ad ogni vita dobbiamo disporre il cuore al senso di responsabilità e di solidarietà".

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