Frattamaggiore, il padre del rapinatore ucciso: “Voglio capire cosa è successo”

In attesa di ricostruire la dinamica di quanto accaduto nel tardo pomeriggio di sabato 10 febbraio a Corso Durante, il legale del gioielliere ha sottolineato che il suo assistito si è visto puntare la pistola contro e che, quindi, “c’era una situazione di pericolo concreto”.
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A cura di Redazione Napoli
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La gioielleria oggetto della rapina. Al piano superiore abita il proprietario.
La gioielleria oggetto della rapina. Al piano superiore abita il proprietario.

"La dinamica", tutta da chiarire per decidere quali siano le responsabilità, è la preoccupazione non solo del gioielliere che ha sparato e ucciso Raffaele Ottaiano, ma anche del padre dello stesso giovane. Ai microfoni di Fanpage.it il padre di Raffaele Ottaviano ammette l'errore del figlio, ma aggiunge: "Voglio capire la dinamica. Ho lasciato mio figlio ieri sera alle cinque meno dieci, che andava in chiesa e non l'ho visto più: l'ho visto stanotte in obitorio". Raffaele era infatti in affidamento ai servizi sociali presso la chiesa dell'Annunziata e, prima di compiere il crimine, si sarebbe recato appunto nella struttura religiosa. Intorno alle 18.30 il giovane, in compagnia di complici, si è recato in corso Durante a Frattamaggiore, in piena Ztl, e avrebbe tentato di rapinare la gioielleria Corcione. Il proprietario, Luigi Corcione residente nell'appartamento sopra all'esercizio, si è accorto del crimine ed è sceso in strada armato. A questo punto gli inquirenti dovranno chiarire se sia nato un conflitto a fuoco, perché l'arma di Corcione ha sparato e ucciso il 26enne Ottaiano.

La versione sostenuta dal gioielliere è di aver sparato perché "mi sono visto puntare una pistola contro. Non avevo mai sparato a nessuno, mi sento male". Queste le parole di Corcione riferite dal Messaggero. L'uomo, che risiede nell'appartamento sopra alla gioielleria, stava controllando da casa i monitor collegati alle telecamere del negozio. La commessa stava servendo dei giovani in cerca del regalo di San Valentino, quando all'improvviso un uomo che ha velocemente calzato la maschera di Hulk ha fatto segno ad altre persone di entrare in negozio. La commessa ha cominciato ad urlare, spiega ancora Raffaele Corcione, e per questo l'uomo sarebbe sceso in strada armato.

Il legale del commerciante, l'avvocato Luigi Ferrante, sottolinea la presenza di tutti i requisiti necessari a riconoscere la legittima difesa con arma da fuoco: "C'era una situazione di pericolo concreto e, se sarà confermato che il mio cliente si e' trovato davanti a quattro persone armate, anche in una situazione di pericolo imminente". Oltre ad Ottaiano, ci sarebbero state altre tre persone, due delle quali armate. Un altro criminale si è fermato all'ingresso, probabilmente per fare il "palo". Uno dei rapinatori, il 28enne Luigi Lauro, è stato fermato dall'ispettore del commissariato di Polizia locale, che si sarebbe visto puntare anch'egli la pistola contro.

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In giornata Luigi Corcione sarà probabilmente iscritto nel registro degli indagati. Francesco Greco, procuratore della Repubblica, spiega che si tratta di "un atto dovuto, a seguito del quale sarà possibile fare i rilievi balistici e avviare gli esami per accertare la presenza di polvere da sparo su indumenti e corpo della vittima.

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