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I funerali di Loredana Simioli oggi a Napoli. Per l’attrice cerimonia buddista

Rito buddista all’insegna della semplicità e della spiritualità per il commiato di Loredana Simioli, l’attrice napoletana morta a 45 anni dopo una dura lotta contro il cancro. Il funerale si svolge all’interno della Sala Gemito, del complesso della Galleria Principe di Napoli, di fronte al Museo Archeologico.
A cura di Redazione Napoli
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Una bella immagine sorridente, coi fotografi alle spalle, una di quelle scattate a Cannes, durante la presentazione del film di Matteo Garrone. È ricordata così Loredana Simioli, attrice napoletana morta mercoledì 26 giugno a 45 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro, durata oltre due anni. Rispettando le volontà di Loredana Simioli, la cerimonia funebre non si svolge in chiesa ma è laica, è stata organizzata alla sala Gemito all'interno del complesso della Galleria Principe di Napoli, di fronte al Museo Archeologico.

Il commiato all'attrice e speaker partenopea sarà col rito buddista,  all'insegna della semplicità e della spiritualità, nel rispetto a ciò che è stata Loredana in vita. Ieri a dare notizia della cerimonia funebre è stato il fratello di Loredana, lo speaker partenopeo Gianni Simioli. Entrambi negli anni Novanta furono protagonisti, uno come presentatore, l'altra come attrice, di una delle più popolari trasmissioni comiche mai trasmesse sulle tv locali negli ultimi anni, ovvero Telegaribaldi Tra i presenti il cantautore Enzo Avitabile, i comici e autori Peppe Iodice e Paolo Caiazzo, il rapper Lucariello, Gianfelice Imparato.

Il rito buddista

Per il Buddismo non esiste morte: il decesso altro non è che trasformazione di energia. Per quanto cambino di Paese in Paese, i riti buddisti prevedono  candele, luci colorate, incensieri fumiganti incensi e profumi, recita di testi sacri e preghiere. Spesso durante le cerimonie di commiato buddiste ci sono anche oggetti appartenuti al defunto o alla defunta, allo scopo di rendere più ‘lieve' il distacco a coloro che restano e ricordare cosa sono stati in vita grazie all'anima. Nel caso di Loredana Simioli al funerale sono stati esposti dei quadri e dei piccoli racconti ironici e giocosi. È stato  Gianni strappare un malinconico sorriso: "Salutiamo Loredana – ha detto – con un ricordo divertente di lei “scapricciatiello”. Questa canzone era proprio la sua".

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Un lungo applauso, durato 4 minuti, ha sancito l'inizio del commiato dopo una serie di canzoni del rito buddista. Durante questo addio è stato recitato il brano "La morte non è niente", solitamente attribuito alla penna di Agostino d'Ippona, meglio noto come Sant'Agostino (anche se le teorie sulla paternità del brano divergono). Si tratta di questo testo:

La morte non è niente
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

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