Pensate che cosa orribile dev'essere legare la memoria di un defunto ad una vicenda che ha sdegnato l'Italia intera in tempi di quarantena da Coronavirus. Ma a Saviano, comune del Nolano in provincia di Napoli, non sapevano che esiste il cellulare, che esistono i video sul cellulare, che esistono i social network? Davvero pensavano di fare per la buonanima del sindaco, il medico Carmine Sommese, morto di Covid-19, un funerale show con folla e palloncini tricolore senza dare nell'occhio? Un disastro: chiunque abbia organizzato (il vicesindaco , che si dovrebbe dimettere all'istante, Carmine Addeo, dice che è stato tutto spontaneo) dovrebbe aver il coraggio e la coerenza di chiedere scusa e non far ricadere quest'onta sulla famiglia del defunto. Quando muore un congiunto, una persona cara, il funerale viene organizzato quasi in maniera meccanica: presi dal dolore si dice ‘si' a qualsivoglia cosa.
Dunque è chiaro: si è tentato di speculare politicamente perfino sulla morte di un politico notissimo, consigliere regionale e sindaco, un amministratore con molto consenso. Qualcuno col funerale voleva designarsi suo ‘erede'? E ancora: davvero si pensava di essere al di sopra della legge nel rispetto dell'antico adagio «il paese è del paesano»?
E ancora: oggi Vincenzo De Luca ha annunciato di aver messo in quarantena l'intero comune di Saviano di Nola. C'è una indagine in corso. Ma quali provvedimenti sono stati presi per le forze dell'ordine presenti? Aiuterebbe saperlo: la percezione di impunità per gli uomini in divisa non deve passare, sarebbe deleteria in un periodo in cui la fiducia verso le forze dell'ordine aiuta anche sopportare controlli e autocertificazioni perfino se si va in farmacia o a far pisciare il cane.
Infine: qualcuno, soprattutto fra certi media nazionali, non vedeva l'ora di titolare "Napoli" e metterci una notizia del genere, fedeli allo stereotipo del partenopeo allergico alle regole. Lo dicono invece i dati, quelli dei Gps, quelli di Google, quelli di Apple: in Campania dall'inizio del lockdown si è davvero fermato tutto. Milioni di persone hanno interrotto la vita normale restando in casa, spesso case piccole e inadeguate, lontani dai loro affetti. Non permettetevi di approfittare di questa follia avvenuta in un paese di 16mila persone lontano 30 chilometri dal capoluogo per accomunare tutta Napoli, la provincia e la Campania intera con questa vergogna.