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Il concerto per il ragazzo ucciso dal carabiniere pagato coi fondi per il turismo a Napoli

Le forniture tecniche per il concerto in memoria di Davide Bifolco, il 17enne ucciso nel 2014 da un carabiniere in servizio al Rione Traiano pagate coi soldi del programma “Estate a Napoli 2017”.
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Davide Bifolco aveva 17 anni quando, nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2014, fu ucciso al Rione Traiano di Napoli,  vittima innocente del proiettile sparato da un carabiniere in servizio. Per quella storia drammatica il militare è stato condannato a 4 anni di galera per omicidio colposo. La storia è quella, è dolorosa, è devastante, nessuno la può cancellare. Riguarda perciò non Davide, ma certe storture amministrative la vicenda che raccontiamo ora e che emerge dalla lettura di una determina dirigenziale del Comune di Napoli, datata ottobre, numero di protocollo IG.1104/17. Di che si tratta? Presto detto: è l'affidamento di incarico ad una società per la fornitura attrezzature tecniche per l'iniziativa in memoria del 17enne (nella determina il cognome è scritto sbagliato, Bifulco). Parliamo di cifre non ingenti, 2.500 euro, ma è tuttavia il denaro necessario a mandare in scena l'evento.

Quel che sorprende esaminando il documento è la voce dalla quale sono state ‘pescate' le risorse economiche. È il programma ‘Estate a Napoli 2017‘. Proprio così. E scorrendo l'atto amministrativo, il testo a premessa dello stanziamento assume connotati inquietanti:

«Premesso che  – si legge – il turismo culturale è un fenomeno in forte crescita, favorito da una serie di fattori soggettivi e oggettivi […] per fronteggiare un mercato in crescente competizione occorre disporre di una forte organizzazione di eventi turistici tale da costituire una vera e propria incentivazione verso la destinazione Napoli…».

Dunque l'evento in memoria del ragazzo ucciso da un carabiniere, una storiaccia di periferia, un omicidio colposo, una vicenda che generò per settimane tensione altissima tra pezzi di Stato e cittadinanza (che, al netto del legittimo dolore dei familiari non fu sempre limpida, sinceramente indignata e mossa da desideri di giustizia) è ascrivibile al marketing per portare gente all'ombra del Vesuvio?

Bifolco e la sua giovane vita spezzata sono finiti in quella che viene descritta come la «promozione turistica che attraverso l'attività di marketing contribuisce alla commercializzazione del prodotto Napoli».  Una leggerezza che non poteva passare in sordina.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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