Diego Venanzoni è un consigliere di lungo corso a via Verdi. Con lui, attualmente nelle fila del Partito Democratico in città, parliamo dello stato di salute della giunta di Luigi De Magistris e anche del Pd, oggi all'opposizione (in parte).
Venanzoni, oggi il sindaco ha chiuso il rimpasto e resi noti i nuovi assessori della sua giunta. Che ne pensa?
Sinteticamente? Che di fatto De Magistris con questo rimpasto ha aperto la campagna elettorale per le Elezioni Europee 2019 a Napoli.
Vale a dire?
De Magistris ha scaricato politicamente i moderati. Gli sono stati utili in questi anni e non gli servono qui, in questa fase. Ha scaricato Alessandro Nardi (capo di gabinetto in Città Metropolitana ndr.) che gli è servito negli anni scorsi per riempire le liste. L'asse politico di questa giunta si è spostato completamente a sinistra, dando spazio ad un'area movimentista e ai centri sociali. Non solo: c'è infatti una vicinanza al mondo delle cooperative. Che queste nuove nomine siano espressione di Gesco (il consorzio di coop sociali guidato dall'ex assessore fedelissimo di DeMa Sergio D'Angelo) è chiaro.
Ipotizza conflitti d'interesse come furono avanzati all'epoca per D'Angelo-Gesco?
No, oggi non ne ravviso. Noi come Consiglio vigileremo, come sempre.
De Magistris dice però che la giunta è stata rafforzata. È così?
È una bugia. È un monocolore DeMa con inserti di sinistra e cooperative.
Perché secondo lei i Verdi sono stati rimossi dalla giunta?
Perché non ne ha più bisogno. De Magistris ha sta ‘pesando' i possibili voti alle Elezioni Europee 2019 e i Verdi pagano il rapporto con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Sicuramente non lo avrebbero votato. Lui tirerà a campare da sindaco, quando poi si tratterà di decidere cosa fare darà la gestione al suo vice, per questo Enrico Panini (nominato oggi vicesindaco ndr.) oggi assume un ruolo così importante.
Chi vince, dunque, in questa giornata di rimpasto?
Vince sicuramente Attilio Auricchio (Direttore generale e Capo di gabinetto del Comune di Napoli ndr.) con uno strapotere incredibile. Vince anche nello scontro con Nardi. Guardi, questa giunta è nient'altro che il comitato elettorale di DeMa per le Europee.
Scusi, a questo punto la domanda gliela pongo nel modo in cui siete abituati a leggerla spesso sui social: e allora il Pd che fa?
Il Partito Democratico continua a restare spaccato. Ovviamente c'è quella componente di Città metropolitana che sta con De Magistris e bisognerà capire cosa vorrà fare e come si vorrà schierare alle Europee. Il caso Ctp (la società di trasporto pubblico provinciale vicina al fallimento ndr.) è emblematico. Avremmo potuto avere una voce sola contro De Magistris che sta mandando in fallimento anche Ctp dopo aver rovinato Anm, mentre la Regione deve correre ai ripari cacciando i soldi, ma non siamo riusciti a metterci d'accordo.