«Penso sia molto difficile, dovrei vedere con i miei occhi, essere lì fisicamente anche per vedere la realtà, perché è molto facile poi commentare e criticare quando non sappiamo esattamente la storia vera. Io sono del parere che se possiamo aiutare questi ragazzi li dobbiamo aiutare, perché sono umani». Fiona May, l'atleta italiana che è salita più volte sul podio dei mondiali di atletica leggera, ha le idee chiare sull'aiutare o no gli uomini, le donne e i bambini che arrivano in Italia a bordo delle navi delle Ong e spiega a Fanpage.it: «Io come mamma, vedere bambini che soffrono venuti da 300 mila chilometri per fare una vita normale, degna, è difficile. C'è molta confusione, bisogna respirare e guardare la realtà. Se possiamo aiutarli, aiutiamoli, però poi ignorarli è molto pesante. Sono meno fortunati, ma sono uguali a noi». La donna, britannica, naturalizzata italiana, è arrivata a Napoli pochissime ore dopo l'oro che Daisy Osakue ha conquistato alla XXX Universiade, che si sta svolgendo proprio all'ombra del Vesuvio. La giovane atleta 23enne un anno fa salì agli onori della cronaca a causa di un'aggressione razzista.
Cosa accadde a Daisy Osakue
La storia di Daisy è nota: la giovane fu colpita da un uovo da un'auto in corsa, in pieno volto. L'aggressione avvenne nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 luglio 2018. Destò molto clamore non solo per la gravità del gesto, ma anche e soprattutto perché si pensava che potesse impedire la partecipazione agli europei di Berlino. La lanciatrice del disco e membro della nazionale italiana di atletica leggera stava tornando a casa a Moncalieri, a poca distanza da Torino, quando è stata affiancata da un’auto con a bordo due uomini ed uno di questi le ha lanciato in faccia un uovo, che l’ha colpita ad un occhio causandole ferite che per fortuna oggi sono solo un ricordo.
Le parole di Fiona May per Daisy
Poche ore dopo l'oro conquistato allo stadio San Paolo, Fiona May commenta la rinascita della giovane, che un anno fa non poteva forse immaginare quando la sua vita sarebbe cambiata, rispetto al brutto episodio razzista di cui è stata protagonista.«Per Daisy è stata una situazione molto particolare. Daisy è una ragazza italiana che studia in America, che rappresenta l'Italia, che è stata vittima di una situazione che non l'è andata giù, commenta a Fanpage.it Fiona May. «Questo è un buon esempio che arriva da una persona, da un'atleta, lei non è l'unica, che dice: "Va bene, fai questo? Io faccio il mio, voglio essere un'atleta". Lei non abbassa il suo livello con quello che vede intorno, perché questo è un bel esempio di un' atleta che è molto precisa, che pensa al suo percorso. Quando succedono queste cose piangiamo, ma poi dopo si finisce, ci si rimbocca le maniche e si pensa al proprio percorso. Ha conseguito un risultato importantissimo. Lei è stata un esempio da paura. Una brava ragazza, normale. Però è una campionessa, in tutti i sensi».
Fiona May ha visitato "Jucà per Cagnà", la palestra nel cuore del Rione Sanità, gratuita per tutti i ragazzi del quartiere. Il progetto è finanziato da UEFA Foundation For Children, di cui la May è membro del Board, è stato promosso da Play For Change, dalla Fondazione Magnoni e dalla cooperativa sociale "La Locomotiva onlus".