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Succede solo a Napoli

L’avvocato affacciato in mutande davanti al premier. Eduardo insegna: “Napoli è un teatro”

È vero, credetemi è accaduto: era impossibile da organizzare anche volendo una scenetta del genere. L’avvocato in pensione che si presenta in mutande al cospetto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affacciato da un balcone di Napoli (quello della nostra redazione). Una scena che ad ogni napoletano che si rispetti non può non evocare il balcone di Questi Fantasmi. O quello di Così parlò Bellavista con la vecchietta e lo spazzino. O Lello Arena che strilla chiamando Massimo Troisi. Aveva ragione Eduardo: “Napoli è un teatro sempre aperto e qui nasce gente che scende in strada e sa recitare”
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È vero, credetemi è accaduto. Quante possibilità ci sono che il presidente del Consiglio pro tempore, nella persona "dell'avvocato degli italiani" Giuseppe Conte, si rechi in visita nella redazione di un giornale, nella fattispecie quello da cui leggete quest'articolo, Fanpage.it e che dal balcone di fronte un uomo in mutande si rivolga al premier, si qualifichi come avvocato (tutto vero) e che perori la causa di una proposta di legge? E il tutto accada nello stesso gruppo editoriale dei The Jackal, quello di Vrenzole, le signore che si parlano da un balcone all'altro. Quante possibilità ci sono? Poche, indubbiamente. Eppure è vero, credetemi, è accaduto.

I presenti, dallo staff del Capo del governo al cerimoniale di Palazzo Chigi, ai servizi di sicurezza avevano pianificato ogni movimento del presidente Conte. Ma quell'affacciata al balcone no. «Venga a vedere Napoli da qui, presidente». E quando Raffaele Capasso, avvocato napoletano in pensione, oggi conteso da telegiornali e programmi di politica si è affacciato ogni protocollo è finito gambe all'aria. "Io ho colto il momento, se avessi perso tempo nel vestirmi avrei perso l'attimo e non sarei riuscito a parlargli di questa importante legge" ha detto il giorno dopo ai microfoni di Fanpage.it (si, stavolta era vestito).

A chi conosce Napoli il sorriso è affiorato sul volto. Chiudete gli occhi, immaginate un balcone napoletano. A chi pensate, se non al volto asciutto di Eduardo De Filippo che interpreta Pasquale Lojacono e al suo interlocutore, il professor Santanna in Questi Fantasmi? E richiudeteli ancora, non vedete Sergio Solli ovvero lo spazzino Saverio che dialoga con la vecchietta che si lamenta della gente che ‘getta tutt'e  carte fetenti abbascio‘ in Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo? E infine, Lello Arena che chiama urlando Massimo Troisi "Gaetano! Gaetano!" in Ricomincio da Tre non assomiglia al nostro avvocato che allucca al presidente dal balcone meraviglioso con affaccio sul golfo di Napoli?

Nessuno poteva immaginarlo, nemmeno il miglior sceneggiatore avrebbe potuto organizzarlo. E invece è tutto reale, tutto accaduto per davvero. Ve lo garantisco: ero lì. E quando ho iniziato a ridere mi è venuto in mente sempre lui, Eduardo, che aveva capito tutto pima di tutti:  «Napule è ‘nu paese curioso è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cuncierto scenne p' ‘e strate e sape recità»

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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