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Matrimonio di Tony Colombo e Tina Rispoli: polemiche e risposta a De Magistris e Clemente

Tony Colombo, appena diventato marito di Tina Rispoli, dopo uno sfarzoso matrimonio, racconta la sua verità per replicare alle polemiche. E si lancia all’attacco del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dell’assessore alla Polizia Municipale Alessandra Clemente: “Avevo tutte le autorizzazioni per festa e corteo”, dice. Ma intanto le multe sono arrivate. “Polemiche frutto di pregiudizio, non penso che quello che faccio sia deleterio per Napoli: fa male alla Città vedere il male laddove il male non c’è”.
A cura di Redazione Napoli
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Il matrimonio tra Tony Colombo e Tina Rispoli è diventato un ‘affare di Stato' che rischia di creare non pochi problemi e imbarazzi al Comune di Napoli. I motivi sono sostanzialmente quattro: il primo è che i due si sono resi protagonisti di un mini show pre-matrimoniale in piazza Plebiscito a Napoli e il Comune dice che non c'erano i permessi. Il secondo è che nel giorno delle nozze corso Secondigliano era praticamente bloccato da una fastosa carrozza bianca, anche in questo caso il Comune lamenta l'assenza di permessi, mentre il cantante sostiene che ci sono. Il terzo motivo è che la cerimonia civile si  è svolta al Maschio Angioino dove era concomitante un evento chiamato "I cento passi" sulla legalità che è stato spostato al vicino Palazzo San Giacomo. Il quarto e ultimo motivo è la pesante parentela di Tina Rispoli: la donna, napoletana, incensurata, è la vedova di Gaetano Marino, alias m0ncherino (perché non aveva entrambe le mani) , boss del  cartello criminale degli Scissionisti di Secondigliano, ucciso a Terracina nel 2012.

Il matrimonio così evidente e fastoso del personaggio dello spettacolo  – più volte ospite di Barbara d'Urso in questi giorni pre-matrimoniali – la presenza con piccole star della tv (tronisti di Uomini e Donne come Gianni Sperti e Tina Cipollari) e la cerimonia sfarzosissima al castello del Boss delle Cerimonie, la Sonrisa, ha reso la vicenda succosissima per i giornali italiani e non solo.

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Dopo il matrimonio il Comune di Napoli è stato travolto dalle polemiche per aver autorizzato (ma l'Ente smentisce la presenza di autorizzazioni) corteo nuziale e prima ancora la festicciola a sorpresa in piazza Plebiscito). Sulla graticola il sindaco Luigi de Magistris ma soprattutto l'assessore comunale Alessandra Clemente delega alla Polizia Municipale ma soprattutto protagonista dell'associazionismo  dell'anticamorra napoletana che nel futuro prossimo si gioca peraltro la chance della candidatura a sindaco di Napoli. Le due versioni sono inconciliabili: Colombo dice di aver avuto tutte le autorizzazioni, il Comune – che ha comminato migliaia di euro di contravvenzioni al cantante – dice che queste autorizzazioni non c'erano.

Colombo che è molto presente sui social, soprattutto su Instagram, ha affidato però ad una nota stampa la sua verità: "Vi pare che uno come me, abituato ad organizzare concerti, feste, non fa i permessi? Potrebbe capitare qualche disattenzione, ma gravi infrazioni no. Posso confrontarmi con l'assessore Clemente e col Sindaco De Magistris su tutto quello che vogliono. Ho ringraziato il Comune di Napoli per la gentile concessione sia alla fine del video del mio nuovo singolo, “Ti amo amore mio”, girato proprio in piazza del Plebiscito durante il flash mob, sia in piazza, sia il giorno delle nozze nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. Forse sono stato troppo educato? Tra l’altro il sindaco aveva manifestato l’intenzione di officiare il mio matrimonio, poi ha comunicato che in quella data avrebbe avuto altre cose da fare… Inoltre, guarda caso, le polemiche sui permessi per la realizzazione del flash mob sono venute fuori il giorno del mio matrimonio. A scoppio ritardato! Io mi sono sposato il 28 marzo, il flash mob a piazza del Plebiscito è stato realizzato il 25 marzo… Sono passati tre giorni in cui sui social e sui giornali si parlava in modo favorevole di questa mia iniziativa".

"Quello che non riesco a comprendere – ed accettare – è il pregiudizio non solo della Clemente e di De Magistris – continua Tony Colombo nella sua accorata difesa –  ma di tutti coloro che stanno parlando male del mio matrimonio sui giornali, sui social o in tv. Costoro riempiono le pagine della stampa o interi blocchi televisivi parlando di un passato lontanissimo – e tra l’altro dicendo spesso cose non vere – che non influisce sulla condotta di mia moglie né sulla sua vita presente e che non ha nulla a che fare con gli stili di vita che ognuno di noi è libero di vivere (che piacciano o meno). Sulla famiglia di mia moglie si stanno dicendo tante cose errate! Bisognerebbe essere più attenti nel trattare questi argomenti che portano alcuni media – erroneamente – a fare paragoni senza senso. Che poi, bah non riesco a capire, se esistono servizi di noleggio carrozze significa che esiste un pubblico che ne usufruisce… Ora, perché l’ha noleggiata Tony Colombo per sua moglie tutti ne parlano".

"Il pregiudizio a mio avviso è anche a monte dello spostamento della manifestazione ‘Cento passi per il 21 marzo' presso un'altra sede comunale. Ci tengo a puntualizzare che da tempo si sapeva che il mio matrimonio sarebbe stato officiato al Maschio Angioino. L' assessore Clemente ha dichiarato ai giornali di essere stata avvisata la sera prima… Deduco che c'è un difetto di comunicazione interna al Comune e che l'assessore non legge giornali e contenuti social che da mesi riportavano la notizia. O forse è un tentativo di strumentalizzazione del mio matrimonio?”.

Leggo di “ostentazione del potere”, leggo di un “mondo equivoco” che mi apparterrebbe: io scrivo, canto e suono e come ad ogni artista può capitare che le mie canzoni possano piacere ad una persona piuttosto che ad un’altra e che il mio stile di vita possa essere condiviso o meno. Amo regalare emozioni a una fetta di popolazione di Napoli che ne ha bisogno, e perciò la coinvolgo nei miei videoclip, nelle mie dirette social, nei momenti della mia vita privata. Non penso che quello che faccio sia deleterio per Napoli: fa male alla Città vedere il male laddove il male non c’è!”.

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