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Opinioni

Napoli assediata dalla camorra. E Luigi De Magistris fa il sindaco del cavalluccio rosso

La camorra spara e De Magistris da 7 anni risponde sempre nello stesso modo: dando la colpa al ‘Governo assente’. Ricorda molto il celebre personaggio di Riccardo Pazzaglia in Così parlò Bellavista, quello che nel suo sproloquio sul ‘cavalluccio rosso’ dava la colpa di ogni cosa allo ‘Stato assente’.
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Luigi De Magistris
Luigi De Magistris

La reazione di Luigi De Magistris ad ogni vicenda di camorra è sempre la stessa. Prima regola: cercare di evitare la domanda, se possibile. Dunque di non associarsi mai a vicende brutte su Napoli, per restare il "sindaco delle cose belle" senza accollarsi i problemi irrisolti da due consiliature.

La seconda regola è la struttura della risposta da dare al giornalista. Colpa a qualcun altro (il governo, il ministero dell'Interno, le cavallette). Segue dichiarazione sul come un Comune non possa nulla contro la criminalità organizzata (in antitesi con tutte le dichiarazioni sulla ‘Napoli rivoluzionata' e/o rinata). Infine, accento greve sul fatto che «la situazione è drammatica» e frase di solidarietà «alle donne e agli uomini delle forze dell'ordine» perché farsi nemici il questore e il comandante dei carabinieri pure è un problema. Nel caso peggiore, si convoca una manifestazione di piazza da far svolgere a quello spezzone di ex movimenti di sinistra antagonista che si muove ormai solo su ordine di Palazzo San Giacomo.

In sette anni di Amministrazione De Magistris lo schema è sempre stato lo stesso. Anche ora che a Forcella si è rimessa in moto la roulette russa e per la seconda volta il tamburo del revolver è fortunatamente girato a vuoto: qualche settimana fa ferita di striscio una donna affacciata al balcone durante una ‘stesa' di camorra, nel giorno di San Gennaro, 19 settembre, ferito allo zigomo un ragazzino di appena 13 anni. Statisticamente parlando, stiamo sfiorando l'ennesima morte innocente di camorra, come Annalisa Durante.

E anche oggi, 20 settembre 2018, cosa ha dichiarato il sindaco delle rivoluzioni sulla carta? «C'è assenza totale da parte del governo».

Chi vi ricorda? Vi aiuto con una citazione cinematografica:

«…Non è possibile!…Non è possibile più…è una giungla, avete presente il film "Giungla d'asfalto"?…è tale e quale… è tale e quale.
Le guardie non ci sono, si vedono solo per fare le multe, poi spariscono; lo Stato è ASSENTE…lo Stato è ASSENTE, non è possibile vivere.
Una persona per bene quando esce ‘a matina, sapete per avere un poco…un poco…un poco poco di sicurezza per strada che deve fare? Dovrebbe uscire con una pistola qua, come a Tom Mix. V'o' ricurdate a Tom Mix?
».

Proprio lui. È il Riccardo Pazzaglia che in Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo interpretava il celebre pezzo del Cavalluccio Rosso. Sfogandosi per una tentata rapina subita poco prima, il personaggio ripeteva luoghi comuni sullo ‘Stato assente' salvo poi non fare la sua parte, l'unica possibile: quella di opporsi qui e ora al potere criminale. Forse Napoli ha bisogno di meno Cavallucci Rossi, sicuramente non a Palazzo San Giacomo.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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