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Noemi ferita dalla camorra a Napoli

Noemi ferita dalla camorra, De Magistris attacca tutti, da Salvini a Gomorra: “Lo Stato è ostile”

Luigi de Magistris se la prende con tutti per l’agguato in cui è rimasta ferita la piccola Noemi: dallo Stato al vicepremier Matteo Salvini, perfino con la serie TV Gomorra di Roberto Saviano. L’attacco al ministro dell’Interno: “Salvini spara cazzate, faceva i selfie con la bimba in rianimazione”. E poi: “Lo Stato sinora è stato distante, finanche ostile”. E infine: “Gomorra esalta il male”.
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Come volevasi dimostrare Luigi de Magistris nel suo tradizionale lunghissimo post su Facebook del lunedì attacca a testa bassa tutti sul caso Noemi, la piccola ferita gravemente insieme alla nonna durante un agguato di camorra in piazza Nazionale. È una opinione netta che al tempo stesso non ha cenni di autocritica. La parola "camorra" è citata una sola volta e legata alla politica e gli obiettivi di De Magistris sono come al solito un po' tutti, ma su tutti quelli preferiti come sempre sono Matteo Salvini e la serie TV Gomorra di Roberto Saviano.

La piccola Noemi lotta tra la vita e la morte in Ospedale per sconfiggere i danni che il proiettile di una pistola usata da un vile criminale disumano senza cuore le ha procurato trafiggendole i polmoni. La città è sconvolta, il questa figlia di Napoli. Il pensiero di noi tutti alla famiglia di Noemi è costante. Napoli non merita questo, non lo merita il popolo napoletano per quello che sta facendo in questi anni.

Poi De Magistris prosegue parlando di Napoli come città rinata:

La città dell’energia umana contagiosa, la città della rinascita culturale senza precedenti, la città della democrazia partecipativa e dei beni comuni, la Napoli dei record turistici e dello sviluppo sostenibile, devono sconfiggere ora, definitivamente, questa barbarie. È questa l’ora per dare i colpi ferali e di sconfiggere questi nemici della città. Napoli e i napoletani onesti, la stragrande maggioranza, stanno dando e facendo il massimo. In Italia e nel Mondo si parla sempre di più della rinascita di Napoli e del miracolo compiuto in modo autonomo dai napoletani e dal laboratorio politico partenopeo

Nel terzo blocco del suo ragionamento monstre sui social (6.600 battute, per la precisione) il sindaco di Napoli , eletto la prima volta nel 2011 e quindi al suo secondo mandato, accusa:

La domanda ricorrente che mi rivolgono i cittadini da mesi e mesi è la sicurezza, funzione di competenza dello Stato. Segnale, quindi, inequivocabile che la città e le istituzioni locali, per il resto, rispondono su altri fronti quando chiamate. Lo Stato nelle sue funzioni risponde meno, ma andiamo con ordine. In termini di risorse economiche per la città di Napoli lo Stato sinora è stato distante, finanche ostile. Questo significa anche poche risorse per servizi strategici per realizzare quelle reti sociali necessarie per togliere terreno fertile al crimine. Sul fronte sicurezza, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha reso sinora il Paese più insicuro e più violento. Aumentano i reati a sfondo razziale; crescono le violenze su bambini e donne; si rafforza l’odio sociale e il sentimento del rancore; si consolida il pericolo del terrorismo internazionale per le politiche di odio nei confronti dei popoli di fede mussulmana; aumentano corruzioni e collusioni, con indagini anche verso esponenti dello stesso Governo; si diffonde l’uso delle armi, anche con l’utilizzo indiscriminato della legittima difesa, il tutto condito dal bullismo istituzionale plasticamente rappresentato dal Ministro Salvini con il mitra in mano. Un ministro muscolare con i deboli e molto molle con i forti. Un Ministro quasi mai presente al Viminale perché sempre impegnato in campagna elettorale, tra un comizio e l’altro, anche mentre si diffondeva la notizia della bimba napoletana in rianimazione, non esitava a farsi immortalare da un selfie con tanto di sua dichiarazione. Del resto nelle sue immagini e frasi che posta sui social il Ministro in genere o mangia o spara cazzate.

Infine si rivolge direttamente al ministro dell'Interno e vicepremier:

Signor Ministro, a proposito di sicurezza, attendiamo ancora le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che si era impegnato in autunno scorso a destinare alla città di Napoli. Magari faccia meno comizi e invii le centinaia di donne e uomini delle forze di polizia che la circondano quando si muove nei territori italiani a garantire la sicurezza degli abitanti del nostro Paese. Intendo poi esprimere la mia gratitudine alle donne e agli uomini delle forze di polizia e della magistratura che a Napoli operano in condizioni certamente complicate e complesse, con elevata professionalità. Gli ultimi arresti della Polizia di Stato e dei Carabinieri, con riferimento all’omicidio avvenuto dinanzi la scuola, dimostrano elevata capacità investigativa

La ‘versione di De Magistris' è la seguente: ad un sindaco ormai si chiede conto anche degli omicidi e non può andare avanti così. Poi c'è spazio anche per l'accusa alla serie TV Gomorra del suo ‘vecchio nemico' Roberto Saviano.

Ad un Sindaco ogni giorno viene chiesto di tutto, giustamente, da centinaia di suoi concittadini. Spesso mi chiedono conto anche degli omicidi su cui purtroppo non posso più indagare, come un tempo. Oggi il Sindaco di Napoli, dopo otto anni di lavoro senza un attimo di sosta, dopo i risultati eccellenti che la città tutta sta raggiungendo con il suo popolo, interpretando la richiesta assordante dei suoi concittadini, ha il diritto/dovere di chiedere allo Stato di fare di più in quella che forse è l’unica vera funzione che ancora gli spetta in via esclusiva: prevenire il crimine e reprimerlo. In questo modo ci aiutate anche a distruggere il modello drogato, per alcuni vergognosamente vincente, degli eroi (di merda) di Gomorra. Una droga mediatico-comunicativo-artificiale che rischia di corrodere cervello, anima e cuore di centinaia di giovanissimi. Non fate l’errore di sottovalutare questo simbolismo affascinante del male. La nostra parte l’abbiamo fatta e la continueremo a fare, giorno e notte. Napoli sta scalando vette di luce impensabili sinora. Chiediamo allo Stato di toglierci il buio della zavorra criminale in modo che il suono della cultura vinca definitivamente sul rumore delle pistole.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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