Noemi, ferita in un agguato in piazza Nazionale: chiesti 20 anni di carcere per i responsabili
Si sta celebrando con rito abbreviato il processo ad Armando ed Antonio Del Re, i due fratelli accusati del ferimento della piccola Noemi – all'epoca di fatti 4 anni – e di Salvatore Nurcaro, considerato il vero obiettivo dei killer, nel corso dell'agguato consumatosi in piazza Nazionale, al centro di Napoli, in pieno giorno e tra la folla, il 3 maggio del 2019. I magistrati hanno chiesto 20 anni di reclusione per i due fratelli, considerati gli esecutori materiali dell'agguato ai danni di Nurcaro, appartenente a un clan rivale, nel quale però rimase ferita anche la bambina; la requisitoria è stata illustrata dai pm Antonella Fratello e Simona Rossi nel corso del procedimento, nel quale i genitori di Noemi si sono costituiti parte civile.
L'agguato e il ferimento della piccola Noemi
Il 3 maggio del 2019, in pieno giorno, i due killer arrivano a bordo di uno scooter: uno dei due scende e spara a Salvatore Nurcaro, che è fermo sul marciapiede in piazza Nazionale. Alcuni proiettili vanno a bersaglio, due lo mancano e colpiscono di striscio la nonna di Noemi, mentre centrano in pieno la bambina. Una pallottola nel torace, tra il polmone e i cuori: ricoverata all'ospedale Santobono, la piccola Noemi ci rimarrà un mese prima di essere dimessa. Una settimana dopo l'agguato, vengono arrestati i fratelli Armando ed Antonio Del Re, rispettivamente 28 e 18 anni; il primo viene intercettato a Siena, dove si è recato in visita al padre detenuto, l'altro viene beccato a Nola, nel Napoletano. Secondo gli inquirenti, sono loro ad aver organizzato l'agguato, anche se i due fratelli si sono sempre professati innocenti.