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Omicidio Vittorio Materazzo, il fratello Luca ricorre in appello contro l’ergastolo

Luca Materazzo, condannato all’ergastolo per l’omicidio del fratello Vittorio, ricorrerà in appello. Quest’oggi il pool difensivo ha presentato ricordo in secondo grado con una memoria difensiva di 70 pagine. La condanna in primo grado era arrivata nel maggio scorso, dopo un processo durato poco più di un anno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Luca Materazzo al momento dell'arresto
Luca Materazzo al momento dell'arresto

La parola passa alla Corte di Appello. L'avvocato Alfonso Furgiuele ha presentato oggi il ricorso in II grado per la condanna all'ergastolo di Luca Materazzo, giudicato colpevole lo scorso 7 maggio dell'omicidio del fratello Vittorio. La condanna all'ergastolo inflitta dalla I sezione della Corte di Assise di Napoli presieduta dal giudice Giuseppe Provitera, arrivò dopo un processo anche mediaticamente molto seguito. In appello, Luca Materazzo sarà difeso da un pool di avvocati composto dal professore Furgiuele e dagli avvocati Luca Bancale e Fabio Carbonelli, i quali hanno depositato nella giornata di oggi un atto di appello di 70 pagine.

La condanna in I grado di Luca Materazzo

Luca Materazzo è l'unica persona imputata nell'omicidio avvenuto il 28 novembre 2016 che vide vittima suo fratello, l'ingegnere Vittorio, ucciso davanti alla propria abitazione in viale Maria Cristina di Savoia, nel quartiere napoletano di Chiaia. Il processo a Luca Materazzo era iniziato il 10 aprile 2018, dopo che la vicenda aveva occupato le pagine di cronaca anche perché inizialmente lo stesso Luca dopo la morte del fratello era diventato irreperibile.

Trovato in Spagna e processato in Italia

La svolta era avvenuta il 2 gennaio 2018, quando Luca venne ritrovato a Siviglia, nella Spagna meridionale, dove si era rifatto una vita, lavorando in un bar sotto falso nome. Catturato e riportato in Italia, pochi mesi dopo si era aperto il processo nei suoi confronti per la morte del fratello Vittorio. Per lui, l'accusa aveva chiesto in primo grado il massimo della pena, senza alcuna attenuante, visto che l'uomo, non ha mai voluto collaborare con le forze dell'ordine, né ha mai confessato alcunché riguardo la morte del fratello.

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