“Piazza Garibaldi non è più un inferno. Tanti immigrati onesti, ma sono più disoccupati”
“Piazza Garibaldi non è l'inferno che descrivono. Certo, restano ancora tanti problemi, ma ha fatto passi da gigante nell'ultimo anno. Non solo sono stati ultimati quasi tutti i cantieri, ma sono scomparsi o si sono fortemente ridotti anche i borseggiatori, gli scippatori, i mercatini abusivi e le bancarelle del gioco delle tre carte, grazie al lavoro fatto dalla Polizia di Stato. Ci sono tantissimi commercianti extracomunitari che lavorano onestamente. Adesso bisogna proseguire su questa strada, ultimare i lavori e riempire la piazza di contenuti”. Non ha dubbi Giuseppe Salvati, dell'associazione dei commercianti di Napoli Centrale, che riunisce esercenti, ristoratori e albergatori, nonché responsabile di Confazienda. “La piazza è rinata – dice Salvati – e adesso piuttosto il problema è di renderla un polo di attrazione turistica dopo il Coronavirus, non appena sarà possibile. Basta guardare le foto di cos'era piazza Garibaldi un anno fa e di com'è adesso”.
Cos'è cambiato rispetto a un anno fa?
“Piazza Garibaldi era invivibile. Ce lo ricordiamo tutti. Io vivo e lavoro qui da 40 anni. Non nego che si sono ancora dei problemi. Ma sentendo anche i commercianti della zona sono tutti d'accordo che in un anno ci sono stati miglioramenti incredibili. La piazza adesso è molto più vivibile. Oggi non è affatto l'inferno che descrivono. I cantieri sono stati quasi tutti consegnati, ci sono giardini e giochi che si trovano in perfetto stato. Non è vero che non sono usati. Tanti ragazzi e ragazze giocano a palla a volo e si divertono ogni giorno. Molti sono extracomunitari. Il lavoro della Polizia di Stato è stato costante. Sono stati individuati in 6 mesi i borseggiatori seriali, che oggi non ci sono quasi più. Nel weekend c'erano sempre i mercatini abusivi che oggi non ci sono più. Anche il gioco delle tre carte è scomparso, perché non ci sono turisti, è vero, ma anche perché la piazza è più ordinata, con marciapiedi larghi e c'è maggiore possibilità di controllo da parte delle forze dell'ordine”.
La Polizia Municipale di Napoli ha denunciato aggressioni anche fisiche agli agenti, però. C'è un'escalation di violenza?
“Non credo. Io lavoro con un'associazione di ragazzi extracomunitari africani e neanche a loro risulta che ci sia un aumento della violenza. Sono però aumentati, questo è vero, i casi di marginalità di persone immigrate che non hanno casa, non hanno lavoro e sono costrette a volte a dormire in strada, alcune probabilmente soffrono anche di problemi di disagio mentale, vengono da Paesi difficili con storie difficili alle spalle. È possibile che qualcuno, invitato a mettere la mascherina o ad alzarsi da terra, possa aver reagito fuori dai ranghi. Ma non bisogna far passare il messaggio che la piazza sia un inferno, perché si vanificano i sacrifici di anni fatti dai commercianti con le forze dell'ordine”.
Cosa c'è ancora da fare per migliorare la piazza?
“Aprire via Bologna, prima di tutto, per liberare l'ingresso del parcheggio. Poi, c'è il progetto del sindaco Luigi de Magistris che dà il via libera al mercatino dei colori che è ancora sospeso. Bisognerebbe realizzare degli eventi in piazza, quando sarà possibile, mercatini, sagre, la festa del babà e della sfogliatella, magari. Dispiace che il Comune non sappia ancora vendere commercialmente la piazza”.