"Sorella noi ti crediamo, voi tre primi della lista": è la scritta – prontamente cancellata – comparsa su un muro della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano (Napoli). Il minaccioso messaggio – ‘primo della lista' sottintende, in un gergo che richiama alla memoria il terrorismo negli anni Settanta, le liste di obiettivi da colpire – è rivolto contro i tre giovani accusati di aver commesso violenza sessuale ai danni di una 24enne di Portici (Napoli), poi rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame di Napoli. La scritta, con vernice rossa, è firmata "Autodifesa transfemminista" ed è su un muro che vede presenti altre scritte politiche. Sulla sigla la Digos ha aperto una indagine. È stata ricoperta con pittura bianca da personale dell'ufficio Segnaletica del Comune di San Giorgio a Cremano.
Ieri 16 aprile è stato presentato in Cassazione il ricorso contro la scarcerazione, disposta dal Riesame in tre distinte occasioni, dei tre indagati, Alessandro Sbrescia, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino accusati di avere stuprato la 24enne di Portici nell’ascensore della stazione San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana. Per i pm si è trattato di stupro, e la conferma sarebbe nelle reazioni della ragazza. Le difese sostengono invece che che la 24enne, affetta da rilevanti disturbi psicofisici confermati anche nel dispositivo del Riesame, fosse consenziente. La vicenda nel corso di questi mesi ha suscitato ampio dibattito; il prossimo 30 aprile, nell'ufficio del Gabinetto interregionale della polizia scientifica di Napoli avrà luogo l'analisi dei reperti (tra cui gli indumenti e le tracce di Dna) sequestrati. L'avvocato della 24enne, Maurizio Capozzo, ha designato come consulente scientifico il generale dei carabinieri Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma.