Viene il momento, nella vita politica di una Amministrazione, che occorre schierarsi, nettamente, a favore o contro una situazione, un atto, una legge. Luigi De Magistris fa il pierino delle istituzioni da cinque anni, lui, le massomafie e l'imperialismo (domani ad esempio andrà a manifestare contro la Nato come un vecchio sessantottino). Tuttavia pure un orologio fermo segna l'ora esatta due volte al giorno. E nel caso del piccolo Ruben, figlio di due mamme italiane, Marta e Daniela (quest'ultima napoletana), nato con l'inseminazione artificiale in Spagna, il sindaco partenopeo si è mosso nel giusto, garantendo al bimbo l'iscrizione all'Anagrafe del Comune di Napoli.
Questa decisione sta ora generando un bailamme di discussioni e polemiche e tuttavia segna un punto a favore del primo cittadino ricandidato che ‘fa qualcosa di sinistra' (io direi fa qualcosa di sensato) togliendo al Partito Democratico di Napoli che intanto si sbatte e si arrovella su candidati e primarie, un elemento importantissimo: la discussione politica sui diritti dei cittadini.
Il Pd partenopeo, infatti, che fa, sui diritti delle coppie omogenitoriali? Sta zitto. Niente dibattito, niente discussione, niente di niente. Un silenzio imbarazzante e colpevole. Dai piddini ‘di sinistra' provenienti da Rifondazione comunista a quelli di lotta e di governo che oggi allevano troll renziani a Palazzo Chigi fino ai cauti di area cattolica e ai Giovani Democratici, l'unico che emette verdo è tale Giovanna Palma, Carneade deputata campana che parla di marketing politico riferendosi alla decisione del sindaco. Menomale l'onorevole non era a Montgomery nel 1955.
Mi viene da pensare all'eduardiano «'‘e figlie so' ffiglie!». Oggi Filumena Maturano, anziché a Domenico Soriano, si potrebbe rivolgere a un'altra donna. Cambierebbe qualcosa? I figli non sono più figli?