Strage di Secondigliano, un mese dopo marcia silenziosa per non dimenticare
Lo scorso 15 maggio a Napoli, in via Napoli Capodimonte , a cavallo tra i quartieri di Secondigliano e Miano, un uomo, Giulio Murolo, infermiere all'ospedale Cardarelli, prelevava armi da un arsenale nascosto dentro casa e apriva il fuoco con un fucile di precisione, ammazzando quattro persone, ferendone una gravemente e mettendone a rischio molte altre. Un inferno di pallottole, sangue, terrore e poi manette, urla, lacrime. A terra i corpi del capitano della Polizia Municipale di Napoli Francesco Bruner, morto per aver tentato di scongiurare il conflitto a fuoco. E poi. sul pianerottolo, il fratello e la cognata dell'assassino, Luigi Murolo e Concetta Uliano. In strada, a terra, il corpo di Luigi Cantone, cuoco, passato nel posto più sbagliato possibile nel momento più sbagliato possibile.
In questo mese la città, incredibilmente, sembra aver metabolizzato e dimenticato. È proprio così? A Secondigliano, sul luogo della strage, c'è chi invece vuole ribadire – senza etichette, senza bandiere, senza slogan, senza parole – il proprio no alla violenza, da qualsiasi parte provenga. E per questo il trigesimo dalla scomparsa di queste vittime innocenti assassinate senza un perché sarà caratterizzato da una marcia silenziosa che avrà luogo lunedì 15 giugno alle ore 19.15 con partenza dalla parrocchia Sant' Antonio di Padova. Il percorso si concluderà sul luogo della tragedia.
«Un territorio non può rimanere indifferente di fronte a tanta violenza gratuita, che ha lasciato una scia di dolore nel cuore di tutti – spiega un volantino diffuso dagli organizzatori per spiegare i motivi che hanno portato alla mobilitazione -. La violenza e la sopraffazione hanno la caratteristica del caos, mentre la marcia sarà silenziosa però non un silenzio di omertà o peggio di complicità, ma un silenzio come segno del dolore , della meditazione e della condanna».
Strage di Secondigliano, la situazione un mese dopo
Ancora drammaticamente critiche le condizioni del vigile urbano Vincenzo Cinque, ferito durante il conflitto a fuoco, mentre per quel che riguarda l'autore della strage, Giulio Murolo, la difesa ha annunciato ai quattro venti di voler sottoporre l'uomo a una perizia psichiatrica. Per quel che riguarda il vigile-eroe Bruner, si attende dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris la decisione di conferire la medaglia al merito al graduato della Municipale che ha pagato con la vita il gesto di impedire a Murolo di sparare.