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Denuncia di stupro di gruppo a S Giorgio a Cremano

Stupro in Circum, l’Anm attacca Di Maio: “Parole inaccettabili sulle scarcerazioni”

“Parole inaccettabili”: questo il duro attacco dell’Associazione Nazionale Magistrati verso il vice-premier Luigi Di Maio, che nelle scorse ore aveva parlato di “vergogna” in riferimento alla scarcerazione di due dei tre giovanni accusati dello stupro di una coetanea in un ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Parole "inaccettabili": questo il commento, durissimo, dell'Associazione Nazionale Magistrati verso il ministro e vice-premier Luigi Di Maio, che aveva commentato quest'oggi, in maniera altrettanto dura la vicenda della scarcerazione di due dei tre giovani di San Giorgio a Cremano accusati dello stupro di una loro coetanea di Portici all'interno di un'ascensore della stazione della Circumvesuviana. Il vice-premier aveva infatti detto nelle scorse ore di ritenere "una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi". I due sono stati scarcerati dai giudici del tribunale del riesame, ma restano tuttora indagati per lo stupro della giovane di Portici

"La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli sulla vicenda accaduta a San Giorgio a Cremano è stata commentata dal Ministro Di Maio con dichiarazioni lesive delle prerogative della magistratura", ha fatto sapere in una nota l'Associazione Nazionale Magistrati, "oltre che non opportune per le modalità e i toni e piuttosto sbrigative perché esprimono una valutazione affrettata su un dispositivo di un provvedimento senza attenderne le motivazioni e perché attribuiscono all'azione dell'Autorità Giudiziaria, in modo inaccettabile oltre che incomprensibile, effetti distorsivi presenti nel nostro Paese. I meccanismi processuali", prosegue la nota, "sono fatti di regole e scansioni temporali precise e rigorose che i magistrati applicano in modo altrettanto rigoroso. Ogni valutazione affrettata dei provvedimenti dei magistrati e la scarsa considerazione di quelle regole rende un cattivo servizio ai cittadini, perché disinformano e delegittimano la magistratura, conseguenze che tutti dovrebbero concorrere ad evitare, specialmente chi ricopre importanti incarichi di Governo", conclude quindi la nota dell'Associazione Nazionale Magistrati.

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