Un terremoto politico e non solo è quello che si è scatenato a Torre del Greco dopo l'operazione condotta dai Carabinieri e dalla Procura di Torre Annunziata che ha portato all'esecuzione di 14 misure cautelari ordinate dal gip Antonio Fiorentino, nella città salita agli onori delle cronache nazionali nelle ultime settimane per la sua cronica emergenza rifiuti che ha sepolto la città sotto tonnellate di spazzatura. L'accusa è quella del voto di scambio in favore di alcuni candidati poi eletti al consiglio comunale corallino: 20 euro a voto, ma anche pacchi alimentari e assunzioni nel settore della raccolta dei rifiuti, proprio quello alla base dell'emergenza igienico sanitaria che ha messo in ginocchio la città negli ultimi mesi. A dare una svolta alle indagini, l'inchiesta di Fanpage.it sul voto di scambio firmata da Antonio Musella, Gaia Bozza, Carmine Benincasa e Peppe Pace, del giugno dello scorso anno. Le nostre telecamere immortalarono il voto di scambio all'esterno di due seggi elettorali, quello dell'IPAM nei pressi del porto e della scuola "Romano" nella parte più alta della città. I carabinieri di Torre del Greco acquisirono tutti i video dell'inchiesta e ascoltarono più volte gli autori al fine di individuare la dinamica dei fatti. Da quelle immagini arrivarono i primi fermi e le prime ammissioni che diedero una svolta alle indagini.
Due consiglieri comunali e un ex assessore arrestati
Tra le misure cautelari figurano Stefano Abilitato, agli arresti domiciliari, consigliere comunale per la lista civica "Il Cittadino" a sostegno dell'attuale Sindaco di centrosinistra Giovanni Palomba e Ciro Piccirillo, a cui è stato notificato il divieto di dimora a Torre del Greco, poliziotto e consigliere comunale per la lista "La Svolta" sempre di centrosinistra. Abilitato è accusato di aver fatto assumere, 5 persone nel consorzio Gema, al tempo dei fatti detentore del servizio di raccolta dei rifiuti in città, assunzioni fatte attraverso il progetto "Garanzia giovani". Mentre Piccirillo è accusato di aver rivelato ad alcuni soggetti intenti alla compravendita dei voti l'arrivo imminenti di controlli da parte delle forze dell'ordine. Agli arresti domiciliari anche Simone Onofrio Magliacano, commercialista molto noto in città ed ex assessore al bilancio della giunta di destra guidata da Ciro Borriello (Lega Nord) poi sciolta dopo l'arresto dello stesso accusato di aver intascato tangenti dalla ditta dei fratelli Balsamo che si occupava, anche questa, della raccolta dei rifiuti. Magliacano viene indicato dagli inquirenti come il deus ex machina, organizzava, insieme a Ciro Massella, finito in carcere, la compravendita del voto, consegnando soldi e organizzando la logistica di tutto i gruppo. L'ex assessore della giunta di destra dunque aveva scelto di cambiare schieramento sostenendo il centrosinistra attraverso la lista "Il Cittadino" portando voti a Stefano Abilitato. Come si legge dall'ordinanza di custodia per gli inquirenti la video inchiesta di Fanpage.it ha dato una svolta alle indagini decisiva. Grazie ai fotogrammi estratti dal video infatti gli inquirenti hanno identificato tutti i soggetti che condizionavano il voto presso il seggio elettorale allestito all'IPAM nei pressi del porto di Torre del Greco. In particolar modo le immagini di Fanpage.it hanno ripreso i volti del gruppo, interessato dalle misure cautelari, mentre distribuiva soldi e avvicinava gli elettori.
La svolta dopo il video di Fanpage.it
La messa online dell'inchiesta di Fanpage.it a giugno 2018 manda nel panico gli indagati, alcuni dei quali erano già sotto il monitoraggio dei Carabinieri di Torre del Greco, guidati dal Capitano Emanuele Corda . Da una registrazione di un colloquio tra Ciro Massella, Giovanni Massella, Simone Magliacano e Andreina Vivace, registrata dalla stessa Vivace e consegnata agli inquirenti, si sente chiaramente Ciro Massella rivolgersi al Magliacano: "Simone sai perché noi abbiamo tanta paura? Perché i foglietti li teniamo noi, i soldi Giuseppe li passava a papà, papà li passava a me, io li portavo sul motorino e glie li davo hai capito? E li accompagnavano io andavo a prendere le persone sul motorino e li accompagnavo da papà". Una dinamica assolutamente chiara. I quattro discutono dopo aver visto il video di Fanpage.it, ma il Magliacano li tranquillizza dicendogli che il video non prova nulla e può essere compromettente per Simone Gramegna e non per loro che avevano comprato i voti per Abilitato. Le telecamere di Fanpage.it infatti ripresero uno scambio in cui in cambio di 20 euro ad un elettore veniva richiesto di votare per Gramegna. Dopo il video di Fanpage.it i Carabinieri non perdono tempo e pochissimi giorni dopo riescono ad identificare tutti i presenti, scattano le perquisizioni ed il sequestro dei telefonini. Dal 16 giugno in poi tutti gli indagati vengono interrogati e, come si legge nell'ordinanza, a tutti viene mostrato il video di Fanpage.it. Le immagini delle nostre telecamere sono inequivocabili e iniziano da subito le ammissioni in sede di interrogatorio. In tanti ammettono di riconoscersi nei video e ammettono la compravendita dei voti.
Sui telefonini vengono ritrovate le foto delle schede elettorali, nelle chat sui social network vengono trovate ammissioni esplicite, in molti iniziano a parlare da subito. Salta addirittura fuori la disponibilità di due pacchi di "schede ballerine", ovvero regolari schede elettorali trafugate nei seggi, pronte per essere compilate all'esterno e imbucate dagli elettori che in cambio dovevano portare all'esterno le schede bianche. Come sottolinea il magistrato per le elezioni amministrative di Torre del Greco le schede elettorali non avevano il certificato antifrode. Anche Stefano Abilitato appare nei video di Fanpage.it all'estero del "Caffè del professore" proprio accanto al seggio elettorale dell'IPAM. Chi invece non appare nei video è Simone Magliacano, che nel corso degli interrogatori respinge ogni accusa. A chiamarlo in causa però sono le numerose ammissioni degli altri indagati che riferiscono di aver ricevuto soldi da Magliacano per comprare voti per Abilitato. La difesa dell'ex assessore della giunta Borriello si basa sul respingimento delle accuse di voto di scambio, ma ammette di avere un'accordo con Abilitato che in caso di elezione in consiglio comunale lo avrebbe proposto come assessore dell nuova giunta di Giovanni Palomba, che poi vinse effettivamente le elezioni. Circostanza questa smentita da Abilitato nei successivi interrogatori. Dalle chat sui social network intercettate dai Carabineri si evince proprio il ruolo di "coordinatore" di Magliacano. In una conversazione con Giovanni Massella scrive: "Sii, all'IPAM ottimo, ma serve prendere persone dietro al motorino e portali tu a votare, prendili da "miez a parrocchia" e portali tu a votare".
Il sindaco avrebbe assicurato: Pago le spese legali
È citato negli atti anche l'attuale sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba, non indagato, che era a capo della coalizione per cui era candidato Stefano Abilitato e nella cui giunta Simone Magliacano ha sostenuto di aver ricevuto la promessa di un assessorato da parte dello stesso consigliere comunale. Durante i suoi tre interrogatori Giovanni Massella è un fiume in piena: racconta fatti e circostanze avvenute subito dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it. Parla dei soldi richiesti di volta in volta a Magliacano, del metodo del controllo del voto attraverso una foto scattata con lo smartphone – circostanza ampiamente documentata dal video di Fanpage.it – il modo in cui venivano avvicinati gli elettori. Massella riferisce anche di un circostanza, scrivono gli inquirenti nell'ordinanza: "Massella visionava e commentava le immagini e i fotogrammi dei video di Fanpage, riferiva anche che dopo la pubblicazione del filmato il figlio Ciro Massella e Andreina Vivace si erano recati dal Sindaco Palomba per esternargli i propri timori, dal Sindaco avevano ottenuto rassicurazioni e promesse di pagamento di eventuali spese processuali". È in questi interrogatori che spunta la presenza delle "schede ballerine": "Nel corso dell'ultimo interrogatorio si soffermava sulla condotta del Piccirillo e di come un tale F.S. (come appreso proprio da questi) gli aveva messo a disposizione due cartoni di schede ballerine per i voti al Piccirillo e al Sindaco Palomba" .
I magistrati: voto inquinato in più schieramenti
Quello che emerge dall'ordinanza del gip Fiorentino va oltre le contestazioni a carico di Magliacano, Abilitato, Piccirillo e tutti gli altri. Vengono riportate le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Pellegrino che ha raccontato ai giudici che: "Anche alle ultime elezioni Mele ha comprato i voti per essere eletto, me lo ha riferito mia cugina. L'inquinamento del voto a Torre del Greco era notorio a tutti prima che si tenessero le elezioni". Luigi Mele, non indagato, era il candidato sindaco del centrodestra che sfidò al ballottaggio proprio Giovanni Palomba, già finito nell'indagine sull'appalto delle luminarie del Comune di Torre del Greco nel 2016. Anche Mele era ex assessore della giunta Borriello, sciolta anche essa. Le telecamere di Fanpage.it, in un secondo video, ripresero anche una indicazione di voto per il candidato Mario Buono, non indagato, per una delle liste collegate alla candidata sindaco Romina Stilo, ex vicesindaco di Ciro Borriello e non indagata in questo procedimento.
A suffragare il video gli inquirenti riportano le ammissioni di Salvatore Marrazzo, unico indagato non soggetto a misure cautelari, che ha ammesso in fase di interrogatorio di aver votato per il candidato Buono collegato alle liste di Romina Stilo, su indicazione di un suo cugino ricevendo 20 euro. Un quadro desolante che è stato possibile smontare grazie al prezioso lavoro della Procura di Torre Annunziata e dei Carabinieri di Torre del Greco. Il contributo di Fanpage.it viene così spiegato dagli inquirenti: "In sostanza laddove non fosse stato pubblicato il video di Fanpage.it e non vi fossero stati tutti gli avvenimenti legati a tale pubblicazione, di certo ancora oggi il pactum sceleris tra gli indagati sarebbe stato ancora perfettamente esistente ed operativo, in vista di ulteriori competizioni elettorali e di ulteriore affermazione di potere e supremazia".