È stata arrestata ieri sera, su disposizione della Procura di Salerno, Immacolata Monti, la mamma della piccola Jolanda Passariello, la bambina di 8 mesi morta nella notte tra il 21 e il 22 giugno a Sant'Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno, a poche centinaia di metri dal comune di Nocera Inferiore. Il marito della donna e padre della piccola, Giuseppe Passariello, 37 anni, è in carcere dal 23 giugno, misura cautelare decisa perché è stato ravvisato il pericolo di fuga: era stato sorpresa nella stazione di Salerno, secondo gli investigatori aveva intenzione di scappare. La donna è stata trasferita nel carcere femminile di Salerno. Entrambi i genitori sono indagati con l'accusa di omicidio volontario aggravato.
La morte di Jolanda Passariello
La piccola era stata trasportata nell'ospedale di Nocera Inferiore in ambulanza nella notte del 22 giugno scorso, ma al Pronto Soccorso era arrivata già morta. Durante la visita i medici avevano riscontrato dei chiari segni di violenza e avevano avvisato le autorità. Giuseppe Passariello, interrogato, ha respinto tutte le accuse. Si è difeso dicendo che la piccola soffriva di un'afta, che le avrebbe causato il gonfiore, e che le ustioni scoperte dai medici erano invece state causate da un incidente domestico con un fornelletto. Successivamente Immacolata Monti, anche lei sentita dagli inquirenti, aveva accusato il marito delle violenze, affermando che la piccola era maltrattata da tempo e dicendo di non essere mai intervenuta per paura che l'uomo picchiasse anche lei.
I genitori della bambina morta intercettati
Le indagini, dirette dal procuratore capo Antonio Centore e coordinate dal sostituto procuratore Roberto Lenza, hanno permesso di raccogliere ulteriori elementi che portano gli inquirenti a credere che nella morte della bambina ci sia stato il coinvolgimento della mamma. Le intercettazioni in mano agli inquirenti, infatti, sembrerebbero rivelare una realtà diversa. Nei dialoghi registrati dalle cimici mentre i due sono in commissariato in attesa di essere ascoltati si sentirebbe Passariello che, rivolgendosi alla moglie, direbbe "Non apriamo bocca o andiamo in galera" e la donna chiederebbe cosa fare di un cuscino. "L'omicidio lo abbiamo fatto", avrebbe ancora detto Imma Monti, prima di essere zittita dal marito.
Si attendono, intanto, gli esiti dell'autopsia effettuata nei giorni scorsi sulla bambina, fondamentale per chiarire le cause del decesso. Dall'autopsia arriveranno risposte anche sulle patologie di cui avrebbe sofferto la bambina, che a quanto risulta era stata più volte visitata all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli.
Jolanda Passariello come Giuseppe Dorice di Cardito
La vicenda della piccola Jolanda Passariello, per quanto emerso sinora, presenta diverse analogie con quella del piccolo Giuseppe Dorice, il bambino ucciso a botte dal patrigno, Tony Essobti Badre, a Cardito il 27 gennaio scorso. L'uomo fu arrestato nelle fasi iniziali delle indagini, la compagna, Valentina Casa, finì in carcere l'11 aprile successivo con l'accusa di non avere fatto mai nulla per impedire che l'uomo picchiasse violentemente, e infine massacrasse, Giuseppe.
Altro particolare angosciante emerso dalle indagini su quella storia, le omissioni dei vicini di casa e degli insegnanti a scuola: dalle intercettazioni era emerso che le maestre si erano accorte dei segni sul corpo del piccolo e della sorellina ma, oltre a segnalare la situazione alla dirigente scolastica, non avevano mai sporto denuncia.