Bloody money, neI secondo video di Fanpage.it elementi dell’ipotesi accusatoria contro De Luca jr.
Nel primo video dell'inchiesta Bloody money abbiamo mostrato il ruolo di Agostino Chiatto, segretario di Lorenzo Passariello, e Lorenzo di Domenico, amministratore della stessa società. In questo secondo video entra in gioco Roberto De Luca, giovane assessore al bilancio del comune di Salerno e secondogenito del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. A seguito dell'inchiesta, il figlio del Presidente della Regione è indagato per corruzione.
Perché De Luca jr. è indagato per corruzione
Nunzio Perrella, ex camorrista e infiltrato per Fanpage.it, recita la parte dell'imprenditore nel campo del ciclo dei rifiuti, interessato ad occuparsi anche dello smaltimento dell'immondizia campana. Per poter aggiudicarsi l'appalto – come visto nel primo video – viene istruito che circa 175.000 euro al mese devono andare ai politici. A spiegarlo è Agostino Chiatto, segretario di Luciano Passariello che indica su un foglio le cifre esatte e le relative percentuali che disperdono solo in parte un business da un milione di euro al mese. Lo si vede dal minuto 9.20 al 10.40 del video di seguito.
In questo contesto si inserisce l'ipotesi accusatoria a Roberto De Luca. Il secondogenito del governatore della Campania è stato iscritto nel registro degli indagati sulla base di due colloqui contenuti nell'inchiesta giornalista Bloody money e resi possibili da Francesco Igor Colletta, commercialista, amico e collega di Roberto De Luca. Nel primo colloquio, risalente al 7 febbraio scorso, erano presenti l' "infiltrato" di Fanpage.it Perrella, Francesco Igor Colletta e Roberto De Luca. In questa fase si discutono alcuni aspetti tecnici, viene precisato che i bandi di gara sono andati deserti e Perrella, con Colletta, garantisce che l'azienda ha le credenziali per smaltire l'immondizia (portandola in Perù). Bisogna solo "accreditare" l'azienda. In chiusura di riunione Perrella chiede a De Luca "se si può stabilire la percentuale" e il giovane assessore risponde "Faccio un po' di mente locale", ma, alla domanda "questo signore qua [Francesco Igor Colletta, NdR] ha carta bianca da te?", De Luca risponde in maniera affermativa.
Dopo aver ricevuto l' "investitura" da parte di De Luca jr., la trattativa sulle percentuali delle mazzette prosegue tra Perrella e Colletta nel secondo incontro, il giorno successivo (8 febbraio). "Comunque dentro questo 11-12% – chiede l'infiltrato – è comprensivo pure Roberto [De Luca, NdR], è cosi'?". "10-15, non 11", corregge l'amico di De Luca. "È comprensivo pure Roberto, non ci saranno novità?, insiste Perrella e Colletta afferma: "Sì, massimo il 15". "15%, comprensivo, mi ripeti un'altra volta, del signor Roberto?". Il commercialista Colletta: "È cosi"'.
Gli effetti dell'inchiesta
Diciassette persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli, tra cui Luciano Passariello, consigliere regionale e candidato alla Camera per Fratelli d’Italia, e Roberto De Luca. Silurato dal suo ruolo di amministratore della Sma Luciano Di Domenico, soggetto con cui Perrella aveva diviso (dal minuto 4.20 del video "Dobbiamo saziarci tutti" a metà articolo) l'ipotetico profitto dell'affare dei rifiuti. Questi gli effetti giudiziari, cui si aggiungono reazioni politiche come quella di Vincenzo De Luca che definisce "effervescenze" le indagini sotto la cui lente è finito il figlio.
Per l'inchiesta giornalistica condotta a pochi giorni dalle elezioni politiche, è sotto accusa per induzione alla corruzione Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.it, e il giornalista Sacha Biazzo. La redazione di Fanpage.it, prima della messa online del primo video, è stata perquisita dalla Procura di Napoli. Piccinini ha commentato: "Tutto questo è assurdo, abbiamo messo a repentaglio la nostra incolumità per questa inchiesta e ora ci ritroviamo indagati". Solidarietà è stata espressa dai sindacati dei giornalisti Sugc e Fnsi: "Leso il diritto di cronaca".