È formalmente iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio volontario, il carabiniere di 23 anni di stanza a Bologna ma nato in Campania, che la notte tra sabato e domenica scorsi, a Napoli, in via Generale Orsini, a Santa Lucia, ha ucciso a colpi di arma da fuoco Ugo Russo, 15enne armato di una pistola (risultata una replica di quelle vere priva del tappo rosso) con la quale stava tentando di rapinargli l'orologio. Il pubblico ministero Simone de Roxas ha ascoltato anche la testimonianza della ragazza che accompagnava il carabiniere 23 enne e soprattutto visionato i primi risultati del medico legale (nelle prossime ore sarà conferito l'incarico per l'esame autoptico). Il caso è seguito con la massima attenzione dal procuratore capo Giovanni Melillo. Ugo Russo è stato colpito due volte dall'arma del militare ed è morto poco dopo al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini per le gravi ferite riportate. Amici e conoscenti del ragazzo hanno devastato i locali della struttura sanitaria . La vittima stava agendo insieme ad un 17enne che è stato fermato con l'accusa di tentata rapina. A quest'ultimo peraltro è stato trovato addosso un altro orologio Rolex e una catenina.
Secondo una prima ricostruzione pubblicata stamane da Fanpage.it e basata su testimonianze del luogo, in quella tragica notte i due baby rapinatori, dopo nel tentativo di sottrarre l'orologio, avevano puntato la pistola contro quello che si è poi rivelato essere un carabiniere fuori servizio, in quel momento in giro per Napoli con una coetanea. Il militare ha esploso colpi di pistola – 2 poi altri 2 dopo una breve pausa – colpendo il giovane alla parte alta del petto e dietro la testa. Il carabiniere non si sarebbe qualificato e avrebbe sparato fingendo di prendere l'orologio per darglielo.
Secondo testimonianze raccolte da Fanpage.it, nella zona dov'è avvenuta la sparatoria, i colpi sono stati 4. I primi due seguiti, dopo una pausa, da altri due spari. Da quanto appreso Ugo Russo sarebbe stato colpito le prime due volte alla parte anteriore del torace, all'altezza delle spalle, e successivamente, mentre tentava la fuga, un terzo proiettile avrebbe trapassato il casco colpendolo dietro la nuca (nella regione occipitale). L'ultimo invece avrebbe mancato il suo amico che, distante, è riuscito a scappare.
Il complice 17enne di Russo, difeso dall'avvocato Mario Bruno, ha riferito che lui e Ugo viaggiavano in sella a uno scooter (risultato sottoposto a fermo amministrativo e con targa clonata). Hanno notato l'automobile con a bordo un giovane con un orologio di pregio, un Rolex. Decidono di rapinarglielo. La vittima, che è alla guida, si avvicina alla macchina. Ugo scende con in mano, ha una pistola. È una scacciacani a salve ma lo si scoprirà solo dopo. Si avvicina al finestrino lato guida dell'auto e la punta contro la testa del guidatore intimandogli di consegnare l'orologio. Il ragazzo, un carabiniere in servizio a Bologna, a Napoli in vacanza, fingendo di sfilarselo, prende la pistola e spara un primo colpo che raggiunge Ugo al torace. Secondo il racconto del giovane, il 15enne ha prima un sobbalzo e poi si gira verso il complice. Il carabiniere – questo il racconto del baby rapinatore – dall'interno dell'auto spara di nuovo e lo colpisce, ancora una volta. Secondo il conducente dello scooter il militare spara ancora, forse altre due volte, nella sua direzione. Ugo, intanto, era già caduto a terra con ferite gravi che lo porteranno in breve alla morte.
«Gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio». Così ieri, subito dopo la tragedia, ai microfoni di Fanpage.it Vincenzo Russo, il padre di Ugo, aveva contestato duramente l'azione del militare che ha portato alla morte del figlio. «Dispiace per una giovane vita spezzata, ma siamo fiduciosi nella magistratura» Così Enrico Capone, avvocato del carabiniere 23enne di Bologna indagato per la morte del 15enne. Contattato da Fanpage.it, il legale ha aggiunto: "Aspettiamo i risvolti: professionalmente il comportamento del carabiniere è stato impeccabile".