Catturato il “fantasma” di Secondigliano, il clan Di Lauro è in cerca di un nuovo erede
Marco Di Lauro preso, ma il clan fondato da suo padre continua ad esistere. E l’arresto potrebbe essere lo scossone che cambia gli equilibri criminali sia tra Scampia e Secondigliano, sia proprio all’interno della cosca. Con le manette ai polsi del latitante, considerato il più pericoloso d’Italia subito dopo Matteo Messina Denaro, il clan ha bisogno di una svolta: gli affari non possono crollare, c’è bisogno di un nuovo referente e ce n’è bisogno subito.
E’ necessario, per restare “sul mercato”. Per evitare che l’arresto di quello che a Secondigliano era diventato leggenda coincida con la scomparsa del clan. Per evitare che gli Scissionisti cerchino di riprendersi lo spazio che avevano guadagnato con la prima faida e perso con le successive, ora che possono contare sul crollo di un mito: il “fantasma” di Secondigliano non era imprendibile come gli affiliati volevano far credere.
Si deve “smitizzare” Marco e dare un nuovo punto di riferimento, e il nuovo erede potrebbe essere tra gli altri figli di Paolo Di Lauro o tra persone storicamente legate al clan.
Cosimo Di Lauro, il primo figlio, F1, che prese le redini del clan nel periodo che portò alla prima faida di Scampia, è detenuto dal 2005. Nunzio Di Lauro, F5, è stato arrestato il 28 febbraio 2008. Antonio Di Lauro, F8, è stato arrestato il 21 dicembre 2010 e condannato a 12 anni per associazione per delinquere. Marco Di Lauro, F4, arrestato ieri, 2 marzo, dopo 14 anni di latitanza, deve scontare circa 10 anni in via definitiva.
Attualmente in libertà, oltre all’ultimo figlio, incensurato e mai coinvolto in vicende di camorra, c’è Vincenzo Di Lauro, indicato nei libri contabili del clan come F2, il secondo figlio di Ciruzzo il Milionario, scarcerato per fine pena nel gennaio 2015. Indicato dai collaboratori di giustizia molto simile al padre, in passato, secondo gli inquirenti, Vincenzo si era occupato della gestione economica del clan durante la latitanza del padre; con lui c’era il fratello Ciro Di Lauro, scarcerato nel dicembre 2014 per fine pena. Raffaele Di Lauro, F9, è stato arrestato nel giugno 2013 e scarcerato nel settembre 2016. Un altro figlio, Salvatore Di Lauro, F6, era stato arrestato nel febbraio 2018 e scarcerato nel marzo successivo: ufficialmente aveva cambiato vita, si era reinventato pizzaiolo dopo diversi anni di galera, ma per gli inquirenti era ancora coinvolto negli affari di famiglia; “Terremoto”, questo sarebbe il suo soprannome, era stato liberato pochi giorni dopo dal Riesame: “insussistenza di gravi indizi di colpevolezza”, le intercettazioni che lo avevano tirato in ballo non avevano trovato riscontro.