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Bomba alla pizzeria Sorbillo di Napoli

Indagini bomba Sorbillo, c’è anche la pista razzista: “Minacce dopo il caso Koulibaly”

Tra le ipotesi sul movente della bomba davanti alla pizzeria Sorbillo c’è anche una vendetta dopo la difesa di Koulibaly. In occasione della partita Inter-Napoli il noto pizzaiuolo, si era schierato contro il razzismo, dipingendosi il volto di nero. E, a suo dire, avrebbe ricevuto minacce per quella levata di scudi. Gli inquirenti per ora continuano le indagini con riserbo.
A cura di Redazione Napoli
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Gino Sorbillo non ha  certezze, come non ce le hanno gli inquirenti: non si sa al momento chi possa aver messo una bomba davanti all'entrata della pizzeria di via Tribunali. E proprio perché certezze non ve ne sono, tutte le ipotesi sono aperte, in assenza di notizie ulteriori. Anche che si tratti di una vendetta dopo la sua esposizione rispetto al caso Koulibaly è una ipotesi legittima. La vicenda è recente: all'indomani di Inter-Napoli, partita macchiata da violenti scontri, dalla morte di un tifoso e dagli insulti al calciatore ghanese del Napoli, Sorbillo scese in strada dipingendosi il volto di nero.

"A questo punto non posso escludere che possa trattarsi di qualcuno che non ha gradito questa mia posizione – aggiunge Sorbillo che ora è a Milano – Subito dopo il post ho ricevuto minacce quindi la inserisco tra le ipotesi di questo attentato". Per ora gli investigatori continuano a cercare di capire anche all'interno del contesto locale, cosa possa essere accaduto: stanno visionando le telecamere della videosorveglianza interna e quelle stradali, ma non solo: nelle prossime ore potrebbero essere ascoltate altre persone.

Il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, oggi è giunto a Napoli per parlare col capo della Procura Giovanni Melillo: "Sono convinto che la società civile saprà immediatamente reagire, sono qui a testimoniare la volontà del Parlamento di non lasciare gli uomini dello stato soli. Io sono qui ad ascoltare la procura di Mapoli. Non c’è uno Stato che arretra ma che reagisce. Certe azioni (il riferimento è al caso Sorbillo ma anche e soprattutto a quello Afragola ndr.) fanno pensare a una debolezza dell’organizzazioneche deve usare maniere ancora più evidenti è ancor più forti per ottenere quello che in silenzio in precedenza magari otteneva. Sono convinto che questi sono segnali che gli specialisti dovranno codificare. Mi viene da pensare che il maggior problema sia dato da situazioni di apparente, assoluta normalità. Quando le bombe si accompagnano l’una dietro l’altra è risultano devastanti è perché qualcuno forse vuole con maggior virulenza far capire di esserci, perché in precedenza non era stata soddisfatta qualche sua richiesta".

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