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Opinioni

La guida turistica Feltrinelli ignora la legge del viaggiatore: ogni posto racconta storie

La guida turistica Feltrinelli su Napoli, la Campania e le isole tratta male l’entroterra partenopeo, Caserta e Avellino, dicendo che è inutile visitarle. Non vi è un solo luogo che non racconti storie, agli occhi di un viaggiatore attento e il popolo di navigatori di trasmigratori lo sa. Perché, dunque, affidarsi per l’Italia ad una guida italiana scritta da inglesi?
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Pour l'enfant, amoureux de cartes et d'estampes,
L'univers est égal à son vaste appétit.
Ah! que le monde est grand à la clarté des lampes!
Aux yeux du souvenir que le monde est petit!

Per il ragazzo, amante delle mappe e delle stampe,
l'universo è pari al suo smisurato appetito.
Com'è grande il mondo al lume delle lampade!
Com'è piccolo il mondo agli occhi del ricordo!

(Charles Baudelaire, Le Voyage,Les Fleurs du Mal)

Porteresti un turista a Giugliano? Lo porteresti a Casoria, a Caivano? Porteresti un turista in giro per il cosiddetto ‘entroterra' di Napoli (o Grande Napoli o hinterland Nord) che dalla provincia partenopea approda in Terra di Lavoro,  Caserta?

Elenchiamoli, alcuni questi luoghi: Acerra, Casoria, Caivano, Afragola, Casalnuovo, Pomigliano d'Arco, Mariglianella, Marigliano, Cimitile, Nola, Cicciano, Volla, Melito, Arzano, Mugnano, Giugliano, Marano, Quarto, Qualiano e Calvizzano, Sant'Antimo, Casandrino, Grumo Nevano, Frattamaggiore e Frattaminore, Sant'Arpino, Orta d'Atella, Succivo, Aversa.

E poi, Cesa, Gricignano, Carinaro, Teverola, Casaluce, San Marcellino, Parete, Frignano Casapesenna, San Cipriano d'Aversa, Casal di Principe, Villa di Briano, Villa Literno, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Marcianise, San Nicola la Strada, Casagiove, Maddaloni. Porteresti un turista qui?

No, se hai appena letto l'autorevole guida "Italia Sud e Isole"  in Italia edita e diffusa da Feltrinelli, traduzione dell'inglese Easy Rough Guide della Apa Digital AG con sede in Londra. Sia sul cartaceo che sulla guida online in inglese è spiegato chiaramente che non vale la pena addentrarsi oltre i grandi centri della Campania.
La traduzione è la seguente: «Mentre la maggior parte delle persone si dirige verso la costa, pochi visitatori raggiungono la Campania interna . In effetti il ​​territorio immediatamente a nord di Napoli, per lo più una distesa di sobborghi non autentici, è irrimediabilmente triste. Quasi interamente dominato dalla camorra, è spesso definito il "Triangolo della morte". Non è un'area in cui soffermarsi, e faresti bene a passare e non fermarti fino a raggiungere Caserta poco oltre, dove l'immenso palazzo reale e i suoi giardini sono un'attrazione. Nell'entroterra, Benevento ha un centro storico che vale la pena esplorare». Nel testo italiano qualcosina cambia, ma non il senso generale.

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Chi sta sconsigliando di visitare questo pezzo di Campania (che oggettivamente è poco frequentato dai turisti)? Gli autori di quella che oggi tutti chiamano "guida Feltrinelli" sono Robert Andrews, inglese di origini siciliane; Martin Dunford, nome rilevante del mondo dell'editoria di viaggio in lingua inglese, londinese e Natasha Foges, rimasta in Italy dal 2003 al 2007.

Nella letteratura odeporica capita di imbattersi in passaggi che sconsigliano determinati itinerari. Lo fanno sulla base delle esperienze del viaggiatore che è stato lì prima di noi. Ogni giorno compiamo scelte sulla base di user experience: ristoranti, film, libri. Ogni giorno scopriamo che alcune di queste esperienze narrate non sono le stesse per noi: immaginate Isabel Allende, Bruce Chatwin, Fernando Pessoa, accontentarsi di una serie di foto su Instagram, immaginate Luis Sepúlveda e Tiziano Terzani giudicare sulla base di due elementi su AirBnb o su Tripadvisor. Il viaggio non è solo standard ma anche sorpresa e ricordo e nella sorpresa e nei ricordi ci sono i problemi, le discussioni e i litigi. Chi scrive ricorda una memorabile litigata sul Tiergarten di Berlino e la vita che cambiava in faccia alle scogliere di Howth, poco fuori Dublino. Non è mai tutto perfetto, eppure quanti vostri ricordi di viaggio sono slegati dalla perfezione sterotipata della "mèta da sogno"?  «Ed anche il bacio avrei dimenticato / senza la nube apparsa su nel cielo» scriveva Brecht ricordando un amore. E quella nube compare solo sul terrazzino di un albergo a quattro stelle?

L'amore in viaggio può sbocciare non solo sotto i faraglioni di Capri ma anche tra Capua e Santa Maria Capua Vetere; ha una storia di Africa, vita, morte, violenze e canzoni da raccontare Villa Literno; Pomigliano d'Arco odorò di Alfasud e lotte operaie, Arzano e Casavatore di caffè torrefatto; Nola città del filosofo e dei Gigli, Caivano odorà di canapa, Aversa di vino asprino. Non vi è un solo luogo che non racconti storie, agli occhi di un viaggiatore attento e il popolo di navigatori di trasmigratori lo sa. Perché, dunque, affidarsi per l'Italia ad una guida italiana scritta da inglesi?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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