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Vigilante ucciso a Piscinola: news sulle indagini
18 Marzo 2018
18:11

Minacce al gemello di uno dei giovani accusati di aver ucciso il vigilantes

“I familiari del mio assistito sono barricati in casa per paura, perché il gemello del mio assistito è stato avvicinato, offeso e minacciato verbalmente”: lo dice a Fanpage.it l’avvocato Antonella Franzese, che assiste uno dei tre minori coinvolti nell’omicidio della guardia giurata Franco Della Corte nel quartiere Piscinola di Napoli, davanti alla stazione della metropolitana.
A cura di Gaia Bozza
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"Con questa bufera mediatica che si è scatenata il gemello del mio assistito è stato minacciato da alcune persone del rione". A parlare è Antonella Franzese, legale di uno dei minori coinvolti nell'omicidio di Franco Della Corte, il vigilante della metro Piscinola preso a randellate sulla testa e morto dopo 12 giorni di coma. Due giorni fa l'arresto dei tre ragazzi, che avrebbero confessato un coinvolgimento nel delitto: domani, lunedì 19, l'udienza di convalida, l'accusa è omicidio volontario; saranno nuovamente ascoltati perché "non quadrano alcune cose, soprattutto il movente", spiega l'avvocato. Intanto, nel rione nel quale abitano i ragazzini, la rabbia è stata vomitata sulla famiglia del giovane. "Una famiglia onesta, che vive di lavori precari – descrive Franzese – La madre è invalida e nonostante questo si arrangia con lavori domestici a domicilio e porta così avanti la famiglia, così il padre, manovale per pochi euro al giorno. Ora sono barricati in casa per paura, perché il gemello del mio assistito è stato avvicinato, offeso e minacciato verbalmente".

Ma cosa gli hanno detto e perché? "Precisamente non so – continua – Qualcuno gli ha detto che ci fai qua, vattene, qualcun altro lo ha minacciato". Cosa ha potuto scatenare questa rabbia? "Sono state diffuse foto che rendono il minore ben riconoscibile – continua – E poi questa pressione mediatica e i controlli, in un rione difficile come quello, sono visti male. C'è tanta gente onesta ma anche chi vive di espedienti e si è sentito blindato. La famiglia del mio assistito è incensurata, c'è qualche parente che ha commesso qualche errore ma non vivono di questo pane, vivono di lavoro nonostante le grandi difficoltà che devono affrontare". E tra le difficoltà l'avvocato Franzese parla senza mezzi termini di periferie: "Voglio sottolineare che negli anni la signora si è sempre rivolta agli assistenti sociali, proprio perché separata, invalida e in grave difficoltà economica, ma ha sempre sbarcato il lunario onestamente. Quello che colpisce è l'abbandono di questi luoghi, non c'è nulla lì".

Un dedalo di strade e piazze vuote: pochi servizi, non c'è niente da fare, ragazzi abbandonati a se stessi. "Non è vero che le istituzioni hanno investito sulle periferie, il degrado è sempre di più. Pensi solo una cosa: i minori hanno riferito che sono soliti giocare con mazze e pietre".

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