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Vigilante ucciso a Piscinola: news sulle indagini

Minacce al gemello di uno dei giovani accusati di aver ucciso il vigilantes

“I familiari del mio assistito sono barricati in casa per paura, perché il gemello del mio assistito è stato avvicinato, offeso e minacciato verbalmente”: lo dice a Fanpage.it l’avvocato Antonella Franzese, che assiste uno dei tre minori coinvolti nell’omicidio della guardia giurata Franco Della Corte nel quartiere Piscinola di Napoli, davanti alla stazione della metropolitana.
A cura di Gaia Bozza
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"Con questa bufera mediatica che si è scatenata il gemello del mio assistito è stato minacciato da alcune persone del rione". A parlare è Antonella Franzese, legale di uno dei minori coinvolti nell'omicidio di Franco Della Corte, il vigilante della metro Piscinola preso a randellate sulla testa e morto dopo 12 giorni di coma. Due giorni fa l'arresto dei tre ragazzi, che avrebbero confessato un coinvolgimento nel delitto: domani, lunedì 19, l'udienza di convalida, l'accusa è omicidio volontario; saranno nuovamente ascoltati perché "non quadrano alcune cose, soprattutto il movente", spiega l'avvocato. Intanto, nel rione nel quale abitano i ragazzini, la rabbia è stata vomitata sulla famiglia del giovane. "Una famiglia onesta, che vive di lavori precari – descrive Franzese – La madre è invalida e nonostante questo si arrangia con lavori domestici a domicilio e porta così avanti la famiglia, così il padre, manovale per pochi euro al giorno. Ora sono barricati in casa per paura, perché il gemello del mio assistito è stato avvicinato, offeso e minacciato verbalmente".

Ma cosa gli hanno detto e perché? "Precisamente non so – continua – Qualcuno gli ha detto che ci fai qua, vattene, qualcun altro lo ha minacciato". Cosa ha potuto scatenare questa rabbia? "Sono state diffuse foto che rendono il minore ben riconoscibile – continua – E poi questa pressione mediatica e i controlli, in un rione difficile come quello, sono visti male. C'è tanta gente onesta ma anche chi vive di espedienti e si è sentito blindato. La famiglia del mio assistito è incensurata, c'è qualche parente che ha commesso qualche errore ma non vivono di questo pane, vivono di lavoro nonostante le grandi difficoltà che devono affrontare". E tra le difficoltà l'avvocato Franzese parla senza mezzi termini di periferie: "Voglio sottolineare che negli anni la signora si è sempre rivolta agli assistenti sociali, proprio perché separata, invalida e in grave difficoltà economica, ma ha sempre sbarcato il lunario onestamente. Quello che colpisce è l'abbandono di questi luoghi, non c'è nulla lì".

Un dedalo di strade e piazze vuote: pochi servizi, non c'è niente da fare, ragazzi abbandonati a se stessi. "Non è vero che le istituzioni hanno investito sulle periferie, il degrado è sempre di più. Pensi solo una cosa: i minori hanno riferito che sono soliti giocare con mazze e pietre".

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