Dalla violenza finta, quella dei film, a quella reale, quella delle notti napoletane e della furia insensata dei ragazzini in cerca di un divertimento o di un semplice pretesto per mandare qualcuno in ospedale. Lo hanno fermato nei pressi di via Calabritto, nella zona dei Baretti di Chiaia, mentre era con un amico. È avvenuto la notte scorsa, alle prime ore del 28 aprile. "Sei del Rione Traiano?", gli hanno chiesto. E, quando lui ingenuamente ha risposto di no, lo hanno aggredito selvaggiamente. Pugni, calci, e qualcuno ha anche tirato fuori un coltello e non ha avuto scrupoli a usarlo. La vittima è un giovane attore ucraino, Artem Tkachuk, che ha fatto parte del cast di "La Paranza dei Bambini", il film del 2019 di Claudio Giovannesi, vincitore dell'Orso a Berlino per la sceneggiatura; il film è basato sul romanzo di Roberto Saviano, autore anche di Gomorra e ispiratore della fortunata serie tv giunta alla quarta stagione su Sky Atlantic, incentrata sulla famiglia camorristica dei Savastano, alter ego televisivo del clan Di Lauro.
La storia è ispirata a quella che i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia napoletana avevano definito "Paranza dei bambini": i gruppi camorristici dei Sibillo e dei Buonerba, età media intorno ai 20 anni, che negli anni scorsi si erano fronteggiati in un feroce scontro che aveva insanguinato il centro di Napoli. Artem, 18 anni, era con un amico di 21 anni. Ad avvicinarlo, come hanno successivamente raccontato alla polizia, sarebbe stato un ragazzo napoletano, che gli avrebbe chiesto da dove venisse e se abitasse al Rione Traiano. Probabilmente era un pretesto, anche se al momento non è escluso uno scambio di persona. Alla sua risposta negativa è partita l'aggressione. L'amico se l'è cavata con una prognosi di 5 giorni e ha rifiutato il ricovero.
Il giovane attore, invece, oltre ai pugni, ha rimediato una coltellata al fianco: è stato trasportato d'urgenza al Pronto Soccorso del Loreto Mare, dove i medici gli hanno suturato la ferita e hanno disposto il ricovero con prognosi di venti giorni; il fendente non ha danneggiato organi vitali, non è in pericolo di vita. Le indagini sono affidate agli agenti della Polizia di Stato, che hanno ascoltato il ragazzo in ospedale e hanno avviato le ricerche; acquisite anche alcune registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona dei Baretti e di via Calabritto.