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Opinioni

Napoli, donna reagisce contro un razzista. Ma perché tutti gli altri stanno zitti?

Guardando il video della donna che reagisce agli insulti xenofobi in treno mettendo KO un giovane razzista che inveiva contro i pakistani chiunque di noi si è chiesto: se fossi stato lì cosa avrei fatto? Sarei stato zitto a guardare come molti in quel vagone della Circumvesuviana hanno fatto oppure sarei intervenuto aiutando la signora?
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Ho contato almeno 10 persone nel vagone della Circumvesuviana di Napoli in cui – ignari di essere ripresi dalla telecamera di uno smartphone – un ragazzo dagli atteggiamenti chiaramente xenofobi tendenti al razzismo, inveisce contro un gruppo di pakistani, a sua volta difesi con veemenza da una donna napoletana, Maria Rosaria Coppola, professione sarta e costumista alla Rai di Napoli, che alla fine ha – dialetticamente – la meglio, costringendo al silenzio lo stupido giovane. Dieci persone che guardano la scena, il battibecco anche con toni pesanti, tra il ragazzo che urla "L'Italia siamo noi!" e la donna che lo apostrofa: "Tu non sei razzista, tu sei stronzo; l'Italia non sei tu".

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Come classifichiamo coloro che hanno vistoo e hanno taciuto? Sono ignavi? Sono quelli che nel III canto dell'Inferno Dante trattò peggio dei delinquenti, riservando loro la celebre terzina:

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa

Sono vigliacchi? È gente che non vuole problemi perché ha paura di reazioni violente? Chiunque di noi abbia visionato il filmato amatoriale girato in Vesuviana è stato (a meno di idee politiche affini con quelle del giovanotto vestito di nero) orgoglioso della civile e al tempo stesso sanguigna e partenopea reazione della donna. Al tempo stesso chiunque di noi si è chiesto : e se fossi stato lì seduto, come avrei reagito? Sarei stato capace di intervenire a difesa degli immigrati e contro il giovane senza ricorrere alla violenza? O sarei stato zitto? 

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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