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Opinioni

“Nessuna finale, gara in corso”: la storia dei tre giovani scienziati napoletani è diversa

Clamoroso colpo di scena nella vicenda dei tre giovani scienziati napoletani che sarebbero dovuti volare al Mit grazie ad una vera e propria “raccolta fondi” partita dopo che il proprio istituto non aveva le risorse. In realtà, spiegano gli organizzatori, “la gara è ancora in corso ed è nelle fasi iniziali”, quindi non c’è certezza sulla classifica finale fino a gennaio 2019.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I tre studenti napoletani
I tre studenti napoletani

Ha degli aspetti sui quali ragionare e da approfondire, diversi da quelli prospettati all'inizio, quella dei giovani scienziati napoletani che, in questi giorni, erano balzati alla cronaca nazionale per l'ormai nota vicenda del secondo posto nel torneo "Zero Robotics" ed il seguente viaggio negli Stati Uniti d'America che il proprio istituto non poteva permettersi. Dopo le gare per la solidarietà, che ha visto partecipare oltre ai privati cittadini anche Radio24, Tg3, il Movimento Cinque Stelle ed infine il presidente del Senato, è arrivata una clamorosa smentita: la gara non solo è nella fase iniziale e tutt'ora in corso, ma per di più, sebbene in caso di vittoria la finale si svolgerebbe in ogni caso a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ed in orbita terrestre, per assistervi la location prescelta è quella di Alicante, in Spagna, e non al Mit di Boston.

A fare chiarezza è stato il Politecnico di Torino, coordinatore del torneo europeo della Zero Robotics Competition, che ha spiegato: "Il torneo di quest'anno è ancora alle fasi iniziali e la classifica viene aggiornata in tempo reale seguendo i risultati dei successivi step della gara, fino alle fasi finali; i vincitori saranno decretati a metà gennaio 2019". Ed inoltre, che "tutte le 84 squadre attualmente in classifica sono quindi ancora in gara e non è possibile sapere ora chi parteciperà alla finale e ancor meno chi vincerà".

E non solo: "La finale vera e propria della competizione internazionale si svolge per tutti i partecipanti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in orbita terrestre; le finali vengono però trasmesse in diretta e tutti i concorrenti possono assistere da terra alle prove della gara in tre location definite: per le squadre europee e russe la finale di quest'anno è prevista ad Alicante (Spagna), per gli americani al MIT di Boston e a Sidney per l'Australia. Anche per l'anno precedente", ha spiegato il Politecnico, "le finali per le squadre europee e russe si sono svolte in Europa, e in particolare a Torino. C'è la possibilità di assistere alle finali anche dalla sede del MIT, dove si svolge la finale a terra per le squadre americane, cosa che in passato alcune scuole anche italiane hanno fatto su base puramente volontaristica e reperendo autonomamente i fondi, in modo indipendente rispetto al concorso Zero Robotics".

La risposta del Sabato delle Idee

Nel pomeriggio l'organizzazione del Sabato delle Idee con una nota cerca di spiegare l'accaduto: "Ci preme precisare due punti, giusto per supportare i media in quella che sarebbe una semplicissima ricerca online".

Sul sito internet del “Sabato delle Idee”, il pensatoio progettuale fondato dal ricercatore Marco Salvatore che ha organizzato presso l’Istituto Righi un importante incontro sulla robotica sabato 10 novembre, si trova il primo comunicato stampa che annuncia l’appello degli studenti e che spiega in maniera precisa come il team napoletano sia “attualmente al secondo posto” dell’High School Tournament della “Zero Robotics”, una competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale ideata dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology, in collaborazione con la NASA. Appare evidente che ad un mese dal termine della prima fase della competizione il secondo posto garantisce più di qualche possibilità di far parte dei quattordici team finalisti e che quindi sia un’esigenza imminente quella di porsi il problema di sostenere l’eventuale viaggio a Boston per la fase finale che si svolgerà esattamente tra due mesi.

2-Come spiega in maniera chiara il sito di Zero Robotics: “The ISS finals will take place aboard the International Space Station with live transmission to MIT. Teams will be invited to live broadcast events at MIT (US), an ESA location (EU), and at University of Sydney (Australia)”. Per la competizione finale viene, cioè, prevista una possibilità alternativa alla presenza fisica dei team nella sede del MIT a Boston. Si può andare anche in una città europea che ha una sede dell’ESA, l’European Space Agency o persino a Sidney (vista la presenza di numerosi team australiani). Quest’anno la sede europea alternativa a Boston è in Spagna ad Alicante, lo scorso anno era in Italia a Torino. Già nel 2016 anno in cui un team dell’Istituto Righi ha vinto per la prima volta l’High School Tournament della “Zero Robotics” gli allievi napoletani sono dovuti andare, proprio per sostenere spese meno onerose, a Noordwijk la sede olandese dell’ESA e non a Boston. Appare evidente, però, come il grande desiderio degli studenti che partecipano a questa competizione sia quello di poter vivere la fase finale della gara proprio nella sede del MIT di Boston. 

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Giuseppe Cozzolino, giornalista, classe 1984. Laureato in Lingue Straniere, lavoro con Fanpage.it dal 2012, attualmente in forza alla redazione di cronaca di Napoli. Videogamer e appassionato di musica, di cani e di storia, soprattutto antica.
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