Nel suo ormai consueto appuntamento social del lunedì mattina, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha annunciato su Facebook che, entro la fine del 2019, entro quest'anno dunque, indirà un referendum cittadino per chiedere l'autonomia completa di Napoli. Un po' al di sotto del post del primo cittadino partenopeo, una serie di foto mostrano il degrado in cui versava, soltanto ieri sera, una manciata di ore prima del post del sindaco, la zona di Porta Nolana e del corso Garibaldi, al Vasto: a pochi passi dalla Stazione Centrale, cumuli di rifiuti, cartacce, bottiglie di vetro vuote, perfino un divano abbandonato sul marciapiede. Qualche giorno fa, poi, al Vomero, in piazza Leonardo, si è aperta una voragine di 30 metri.
E ancora, a un tiro di schioppo dalla città, prima a Marano e poi ad Acerra, sono stati freddati a colpi di pistola, nell'ordine, un anziano che è stato ucciso mentre si trovava al mercato ittico e di Vincenzo Mariniello, boss dell'omonimo clan. Secondo de Magistris, però, "Siamo l’unica città in Italia che ha adottato la delibera Napoli Città autonoma, resistiamo senza soldi all’attacco del Sistema Politico/Criminale, da soli con l’autodeterminazione della nostra città e del nostro popolo stiamo riscattando Napoli con la cultura ed è in atto una rinascita senza precedenti, a breve entrerà a regime la criptomoneta partenopea, stiamo lavorando per la delibera finale di cancellazione del debito storico illegittimo che deriva da due commissariamenti di Stato, di cui siamo vittime e chiederemo di essere risarciti, il terremoto del 1980 e l’emergenza rifiuti prima che arrivassimo noi a bonificare dai rifiuti materiali e da quelli politici".
Criptomoneta che magari potrà permettere ai cittadini di pagare una determinata quantità di servizi, come ad esempio il trasporto pubblico. Lo stesso trasporto pubblico che ci regala, quotidianamente, treni in ritardo e sovraffollati, autobus fatiscenti, continue interruzioni e sospensioni del servizio. "Avremo così più risorse economiche, meno vincoli finanziari, più ricchezza, più sviluppo, meno disuguaglianze" scrive ancora il sindaco. Allo stato attuale delle cose, l'autonomia può davvero cambiare le cose, come dice il sindaco? E soprattutto, Napoli è in grado di autogovernarsi?