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Opinioni

Napoli. QS, storia di una baby gang: dai cippi di S. Antonio alle sbruffonate su Facebook

L’acronimo Q.S., che sta per Quartieri Spagnoli, era comparso anche nella foto della baby gang del quartiere di Montesanto che ha fatto il giro del web – e non solo – in queste ore. Si tratta di una sorta di prova generale di associazione a delinquere: aggressioni a coetanei, furti – soprattutto degli alberi di Natale in occasione del Cippo di Sant’Antonio, che cade proprio oggi – sfida alle autorità, atteggiamenti da criminali consumati, che col tempo rischiano di sfociare in qualcosa di più grave.
A cura di Valerio Papadia
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L'acronimo QS, Quartieri Spagnoli, fatto col fuoco in strada. È una delle foto che campeggia su decine di profili Facebook di giovani legati dalla residenza territoriale e dall'appartenenza al 'gruppo'
L'acronimo QS, Quartieri Spagnoli, fatto col fuoco in strada. È una delle foto che campeggia su decine di profili Facebook di giovani legati dalla residenza territoriale e dall'appartenenza al ‘gruppo'

Il termine baby gang, a Napoli, ultimamente è sulla bocca di tutti, a causa dei recenti fatti di cronaca che hanno sconvolto la città: aggressioni violente, spesso armate, come quella al 17enne Arturo a via Foria, accoltellato ripetutamente, o quella a Gaetano, 15 anni, picchiato selvaggiamente all'esterno della metropolitana di Chiaiano, a cui hanno dovuto asportare la milza. Ma di cosa parliamo, esattamente, quando utilizziamo questo termine? Il riflettore puntato in queste ore sulla banda della "Parrocchiella", a Montesanto, con 8 ragazzini su per giù di una decina d'anni ciascuno che posano con pistole, mazze, coltelli e tirapugni, pubblicata in bella mostra sui social network, svela un mondo di atteggiamenti da "guappo", di punti di riferimento come Pablo Escobar, Totò Riina, Tony Montana di Scarface, i personaggi della serie tv Gomorra.

Addentrandosi tra i profili social di questi bambini – perché anagraficamente sono tali – si scopre poi una sigla ricorrente che appare anche nella didascalia della foto in cui viene ritratta la baby gang di Montesanto: Q.S., che sta per Quartieri Spagnoli, il territorio di appartenenza al quale hanno scelto indissolubilmente di legare il proprio nome e la propria esistenza, non conoscendo altre realtà all'infuori di essa; spesso, i genitori sono assenti, o in galera, così come i parenti prossimi. Una sigla che, ancora, non è altro che un'anticamera per la criminalità, una sorta di prova generale di associazione a delinquere, che per adesso si manifesta con le aggressioni ai coetanei per ribadire la propria supremazia, con i furti, soprattutto degli alberi di Natale – non a caso oggi si festeggia il Cippo di Sant'Antonio e, ai Quartieri Spagnoli, saranno molti ad accendere, illegalmente, il classico fuoco – come sfida alle istituzioni e alle bande rivali; atteggiamenti che, con il passare del tempo, sfoceranno in atti criminali più gravi, nell'affiliazione ai clan della zona o nella costituzione di un gruppo autonomo – le cosiddette "paranze dei bambini" non sono altro che la naturale evoluzione di queste baby gang – che vuole sovvertire il sistema e la gerarchia criminale dei sodalizi camorristici preesistenti.

La baby gang dei Quartieri spagnoli col bottino dell'anno: gli alberi di Natale rubati per i fuochi di Sant'Antonio il 17 gennaio
La baby gang dei Quartieri spagnoli col bottino dell'anno: gli alberi di Natale rubati per i fuochi di Sant'Antonio il 17 gennaio

Il senso di appartenenza ad un gruppo poi, oltre che dagli atteggiamenti, dal frequentare gli stessi luoghi, è riscontrabile anche nell'utilizzo dello stesso stile in fatto di abbigliamento – magliette dai colori sgargianti, non di rado firmate – dall'utilizzo di un linguaggio gergale che diventa elemento distintivo ed identificativo e che spesso si traduce, nell'era della tecnologia, con l'utilizzo di emoticon che racchiudono un vero e proprio mondo, messaggi dedicati ai loro fratelli, sia quelli di sangue (viene spesso utilizzata l'icona 💉 , la siringa col sangue che simboleggia appunto la fratellanza e il patto estremo) che quelli del gruppo, o a parenti spesso carcerati o deceduti. Lo stesso Facebook assume una valenza simbolica estremamente rilevante, potente strumento di comunicazione tra i vari membri che compongono la banda.

Le emoticon nei messaggi dei ragazzini sempre su Facebook
Le emoticon nei messaggi dei ragazzini sempre su Facebook
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Sono giornalista dal 2010. A Fanpage.it dall'agosto del 2016, scrivo per l'area Napoli, per la quale mi occupo del desk.
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