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Rapinatore ucciso da un gioielliere a Frattamaggiore, caso archiviato: “Fu legittima difesa”

Nessun eccesso di legittima difesa, il gup del Tribunale di Napoli Nord archivia il procedimento contro Luigi Corcione, il gioielliere che sparò e uccise un rapinatore durante un colpo in pieno centro a Frattamaggiore. Per l’uomo, che si era sempre difeso spiegando di aver fatto fuoco solo dopo che l’uomo gli aveva puntato una pistola addosso, la fine di un iter durato due lunghi anni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Nessun eccesso di legittima difesa, e caso archiviato: si conclude così dopo due anni la vicenda della morte di Raffaele Ottaiano, che durante una rapina venne ucciso da Luigi Corcione, gioielliere di Frattamaggiore, nel Napoletano, che aveva tentato di rapinare assieme ad alcuni complici. L'uomo era accusato di eccesso di legittima difesa, ma quest'oggi è arrivata l'archiviazione: il gioielliere si era sempre difeso dicendo di aver reagito dopo aver visto il bandito estrarre una pistola e puntargliela addosso. Una versione che è stata confermata dalle prove emersa durante i due anni di indagini da parte degli inquirenti.

Tutto si svolse attorno alle 18.30 del 10 febbraio 2018, sul corso Durante di Frattamaggiore. Una zona pedonale, affollata di persone. Ottaiano, assieme ad altri tre complici, tentò il colpo nella gioielleria che si trova sotto l'abitazione di Luigi Corcione: avevano tutti il volto coperto e armi in mano. Nelle fasi concitate della rapina, partì il colpo che uccise Raffaele Ottaiano, originario di Crispano, mentre i complici fuggirono. Uno di loro venne fermato da un agente fuori servizio, gli altri vennero catturati nelle ore successive. Luigi Corcione spiegò fin da subito di aver reagito dopo che l'uomo gli aveva puntato contro una pistola, e aver fatto fuoco come mai aveva fatto prima di allora. Il colpo però fu fatale: raggiunse Ottaiano e lo ferì a morte.

La vicenda fece molto discutere: Luigi Corcione venne indagato per eccesso di legittima difesa, mentre a Frattamaggiore la Lega diffuse manifesti elettorali con lo slogan "Legittima difesa sempre", cavalcando così l'onda popolare che vedeva nel gesto di Corcione un atto quasi "dovuto". In realtà il gioielliere era rimasto sconvolto da quell'evento, non avendo mai sparato prima di quell'occasione, e raccontò prima di chiudersi nel silenzio di aver solo reagito quando si era visto una pistola puntata addosso. Oggi, il giudice per le udienze preliminari di Napoli Nord ha disposto l'archiviazione nei suoi confronti, mettendo così la parola fine alla vicenda dopo due anni.

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