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Regionali 2020 Campania, il piano De Luca: convincere i pro Salvini, fare a meno della sinistra

Per le Elezioni Regionali 2020 Vincenzo De Luca ha intenzione di ricandidarsi proponendosi ancor più nel ruolo di governatore-prefetto. E così ha ricominciato a usare il linguaggio di quando era sindaco a Salerno, parlando sempre più di immigrazione in termini negativi e denunciando “bande di nigeriani che hanno occupato militarmente i territori” in Campania. Strizza l’occhio a quella popolosa area del Casertano e della provincia Nord di Napoli che notoriamente vota centrodestra, cercando di strapparla ad una possibile ascesa della Lega di Matteo Salvini. E la sinistra? A Vicienzo interessa poco o nulla.
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Vincenzo De Luca è Vincenzo De Luca. Non è cambiato per nulla da quando era sindaco di Salerno e lanciava strali contro le bancarelle e gli "accattoni" prendendosela con gli immigrati della sua città. Lo faceva da sindaco ora lo fa da presidente della Regione Campania. Soltanto che, nel frattempo, è cambiato il mondo politico di riferimento: la Lega di Matteo Salvini è un partito a trazione sovranista e anti-immigrazione ed è al governo insieme al Movimento Cinque Stelle, la formazione politica più odiata da Vicienzo.

Dunque visto che a passo di giava si avvicinano le Elezioni Regionali in Campania del 2020 e le alleanze sono ormai tutte da rifare, così come le platee elettorali, spazzate via dal ciclone M5S del marzo 2018, De Luca per assicurarsi una ricandidatura di successo deve rivedere tutta la sua strategia. E lo sta già facendo, da un bel po'. La Campania, esclusa quella parte di Napoli che sta con Luigi De Magistris (non è la maggioranza della cittadinanza con diritto di voto a Napoli, come dimostrano i dati delle elezioni Comunali del 2016) non è certo di sinistra. De Luca lo sa e contro Salvini non dice mezza parola.

«Solo delle bestie possono pensare di non accogliere. È evidente che abbiamo il dovere dell’accoglienza. Ma c’è un’altra faccia della realtà perché ci sono zone del paese nelle quali abbiamo bande di nigeriani che hanno occupato militarmente i territori, sul litorale Domitio abbiamo bande di nigeriani che fanno spaccio di droga, spaccio di prostituzione» dice Vincenzo De Luca sul palco della Festa dell'Unità a Ravenna. Ad una prima superficiale analisi egli inscrive in quella parte dei Dem che strizza un po' l'occhio al salvinismo imperante ma al tempo stesso pretende di parlare alla ‘sua' base elettorale che detesta questi discorsi (oramai sempre meno).

In realtà l'ex sindaco oggi governatore è sempre stato della stessa opinione. E oggi che quest'atteggiamento sulla sicurezza risulta premiato dai sondaggi anche al sud, egli ci riprova, rincarando la dose e sperando di recuperare un elettorato che di qui a due anni potrebbe essere scontento del M5S e lontano dalla Lega dalla leadership settentrionale. Nel Casertano e nell'hinterland Nord di Napoli, zone tradizionalmente di centrodestra, De Luca sta cercando accordi con pezzi diversi dal Pd. I risultati si vedranno tra qualche tempo. E la sinistra? A Vicienzo interessa poco o nulla recuperare consenso in un ambito che nelle cene e nelle discussioni con pochi commensali considera ormai marginale in Campania.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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