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Opinioni

Vietato sedersi al tavolo di Bassolino. Lo sfogo della moglie di De Magistris è caso politico

DeMa sull’orlo di una crisi di nervi. Scontro social per l’ossessione di sempre: Antonio Bassolino. Stavolta è Mariateresa Dolce, moglie del sindaco di Napoli Luigi De Magistris a lanciare l’anatema. L’occasione è il pranzo alla Fondazione Famiglia di Maria di Napoli Est dove a tavola si sono trovati esponenti bassoliniani e sostenitori (o ex assessori) del primo cittadino in carica. Ne nasce uno scontro politico a mezzo post di Facebook.
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Uno degli ispanismi più interessanti della lingua napoletana è sicuramente quello alla radice della parola paraustiello. Un paraustiello è un discorso pretestuoso, un "parlare a tanti per rivolgersi ad uno" (dallo spagnolo para usted, per voi). Il discorso lezioso è alla base del Facebook usato per la politica; a Napoli, regno dell'inciucio, è un must irrinunciabile. Ciò detto, è evidentemente già piena campagna elettorale se un grande classico di questi ultimi 10 anni viene riproposto con forza  e – come vedremo – senza ragione: l'anti-bassolinismo militante.

Breve e necessaria sintesi del fatto: la Fondazione Famiglia di Maria, che opera nell'ambito educativo a Napoli Est, ha organizzato un pranzo pre-natalizio, il "Pranzo dell'accoglienza". A tavola un piatto di pasta, i panini della mensa e le bottigliette di acqua minerale. Non è un desco ricco: è quello di coloro che si adoperano quotidianamente per strappare alla strada i ragazzi di San Giovanni, Ponticelli e Barra e riportarli in un percorso scolastico. Una cosa che in quella zona solo la fondazione da una parte e i maestri di strada del Progetto Chance dall'altra, fanno. I vertici della Fondazione Famiglia di Maria –  va chiarito – sono decisi dal Comune di Napoli. Di recente è stata riconfermata Anna Riccardi, una donna che battagliera è dir poco. Qualche mese fa sui muri esterni della Fondazione qualcuno ha esploso colpi di pistola e c'è stato un gran movimento di solidarietà. Questo è l'antefatto.

Succede che all'occasione conviviale prendano parte non solo personaggi del mondo del sociale, ma anche alcuni esponenti politici in carica e non che nel corso degli anni si sono occupati di Napoli Est e di questa realtà. È un momento conviviale, non c'è nulla di male. Ma non per tutti. Vengono pubblicate, come spesso accade, alcune fotografie dell'evento sui social. Apriti cielo: attovagliati con Anna Riccardi, ex vendoliana e oggi Responsabile Politiche Sociali di DeMa, ci sono l'ex sindaco ed ex presidente della Regione Antonio Bassolino e l’ex presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma. Fosse solo quello. Al tavolo l’ex assessore alle Politiche Sociali Roberta Gaeta, il fidanzato Marco Cocifoglia, consigliere di Dema alla Prima Municipalità, Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, il Presidente della Quinta Municipalità Paolo De Luca (che di recente si è dimesso dal coordinamento nazionale del movimento del sindaco Luigi De Magistris). Con loro Fabrizio Reale, altro pretoriano del sindaco.

La foto fa il giro dei gruppi whatsapp di Dema. La vede anche Mariateresa Dolce, insegnante, moglie del sindaco di Napoli e attivissima sui social quando si tratta di far propaganda al marito. La moglie di De Magistris, su Facebook con uno pseudonimo (Greta Fiore)  rende pubblico e visibile a tutti gli utenti un paraustiello che sembra più un anatema:

Strumentalizzare la solidarietà, politicizzare un luogo che dovrebbe essere vissuto solo come servizio al territorio, invitando gente che quel territorio lo ha distrutto
E ci ha lasciato macerie!
E ci ostacola ogni giorno, con un sistema tentacolare, in città e da Roma!
E poi, la necessità addirittura di pubblicare certe vicinanze, anziché essere almeno in imbarazzo per essersi trovati alla stessa mensa.
Prima ti usano poi, quando non servi, cercano altre strade per arrivare diversamente alla "vetta".
Il punto è che a noi della "vetta" non è mai fregato nulla, abbiamo fatto tutto e sempre per ideali.
E niente, ci casco sempre.

«Anziché essere almeno in imbarazzo per essersi trovati alla stessa mensa»: lady DeMa rispolvera dunque la vecchia obsesión arancione, ovvero l'attacco all'ex uomo forte del Pd in Campania. Il messaggio è chiaro: non bisogna sedersi manco a mangiare un piatto di pasta con Antonio Bassolino, 72 anni, un passato da dirigente del Pci, del Pds, dei Ds, del Pd, ministro del Lavoro, deputato, presidente della Regione Campania ma soprattutto due volte sindaco di Napoli.

Cocifoglia ci resta malissimo e con lo stesso mezzo, cioè un post su Facebook, replica a Mariateresa Dolce:

Tu vai ad un pranzo di beneficienza,
Arrivi presto e ti siedi al tavolo assieme ai tuoi amici, con cui sei lì per sostenere la fondazione presieduta da una amica che opera su un territorio difficile.
Davanti a te si siede, per puro caso, Antonio Bassolino (che manco mi riconosce perché non sa neppure chi io sia…), e si scatena il putiferio.
Eppure in quella medesima sala avevo salutato poco prima l’assessora Eleonora De Majo, l’assessora Annamaria Palmieri, ho visto anche le assessore Galiero e Buonanno salutarsi cordialmente con l’ex presidente della Regione, così come il consigliere Coppeto… eppure si deve mettere in dubbio la serietà e la lealtà di persone che non hanno mai fatto dubitare.
E che anzi, molto più di altri, hanno sempre sostenuto e difeso a spada tratta un progetto politico, pur fra mille difficoltà.
Questa è la politica fatta dai social!
Dai malpensanti che attribuiscono agli altri le proprie capacità trasformiste!
Sono a dir poco disgustato.

A concludere il tutto, la sortita di uno di quei consiglieri comunali che solitamente tiene un profilo bassissimo, Federico Arienzo, del Partito Democratico che stavolta invece sbotta:

Si, è vero, da Anna Riccardi alla Fondazione Famiglia di Maria ci vanno tutti, da Bassolino, Fico a Mara Carfagna e dovrebbero andarci pure quelli che non ci sono mai stati, imparerebbero sicuramente qualcosa, forse pure a campare.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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