355 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

In Campania cosa si può fare da maggio? Regole e orari per negozi, cibo, trasporti, sport

La Campania riparte lentamente e in confusione dopo 2 mesi di chiusura causa Covid-19. Ci sono 42 ordinanze della Regione Campania (più 4 chiarimenti) 5 delibere del sindaco di Napoli e 10 decreti del governo cui dar conto. Ecco come cambiano orari e modalità di negozi e alimentari, spostamenti da e verso la Campania, attività motoria e sportiva, modalità del trasporto pubblico cittadino e regionale.
355 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Cosa si può fare e cosa non si può fare in Campania da maggio? La Fase 2 è arrivata: dopo due difficili mesi di blocco totale degli spostamenti e di chiusura di gran parte negozi per evitare il diffondersi del Coronavirus, l'Italia cerca di ripartire. Ma non sarà come prima: ci sono ancora contagi di Covid-19, ancora morti, ancora rischi per le persone, soprattutto i più anziani. Dunque alla luce del nuovo Dpcm del governo e delle nuove ordinanze della Regione Campania cosa è consentito e cosa non lo è?

C'è una cosa che va spiegata bene: i riferimenti principali sono i Dpcm, cioè i decreti della presidenza del Consiglio dei ministri, quelli emanati dal premier Giuseppe Conte.  Al momento siamo alla Fase 2 spiegata nei giorni scorsi col dpcm del 26 aprile: si potranno incontrare i congiunti  (abbiamo chiarito che sono i parenti e non gli amici) altre attività pubbliche e private potranno riaprire,  siamo obbligati al distanziamento sociale per ridurre il contagio (cosa difficile da misurare, quindi si fa appello al buon senso di tutti).

Poi ci sono le ordinanze della Regione Campania, ovvero gli atti firmati dal presidente Vincenzo De Luca. Usando un esempio televisivo, sono come i giudizi di Alessandro Borghese in "4 Ristoranti": possono confermare o ribaltare tutto.

Le ordinanze regionali, ai sensi del Titolo V della Costituzione e di tutta la legislazione che regola il rapporto (non sempre facile e non privo di conflitti e ambiguità) tra Stato e Regioni possono essere peggiorative. Esempio: se il governo decide di consentire alcune pratiche o attività, le Regioni possono decidere – motivandolo con possibile rischio per la salute collettiva – di non farlo.

In Campania vige molta confusione : De Luca aveva chiuso tutto, salvo poi ieri 2 maggio, su pressione degli esercenti e delle Camere di Commercio ma anche dei cittadini, ha concesso riaperture e altre attività, allineandosi in parte con le altre regioni. La superfetazione di ordinanze e di proclami coram populo non ha aiutato nella chiarezza: da lunedì 4 maggio la Fase 2 per la Campania dopo il lockdown da Coronavirus parte all'insegna dell'incertezza.  Chiarimenti del governo e direttive tecniche che si basano sui codici merceologici ATECO stabiliscono in maniera univoca le attività che riprendono e quelle che non riprendono. Le librerie e la filiera della carta sono già aperte, ad esempio.  Il comparto abbigliamento deve adeguarsi e attendere, è stata consentita l'attività di cantieristica navale, la manutenzione delle case, sono stati riaperti i cantieri pubblici. Tutto il comparto intrattenimento è fermo: cinema,  concerti, locali notturni, perfino i set cinematografici. Anche lo sport professionistico è fermo (agli atleti del Calcio Napoli è stato concesso di allenarsi a Castel Volturno).

I cittadini della Campania residenti a Napoli devono fare i conti ad oggi, 3 maggio, con 42 ordinanze della Regione Campania, 4 chiarimenti del presidente De Luca ai suoi stessi atti, 5 delibere firmate dal sindaco Luigi De Magistris e 10 decreti del governo firmati dal premier Conte. Questo stato di cose varrà fino al 17 maggio 2020. Poi potrebbe cambiare di nuovo tutto, con ulteriori allentamenti o – si spera di no- con restrizioni.

Cosa si può fare in Campania da maggio?

In Campania stando alle ordinanze ultime della Regione, a partire da lunedì 4 maggio 2020 si potrà acquistare – senza vincoli restrittivi di orario tranne quelli tradizionali di apertura/chiusura – cibo a domicilio con le app o al telefono, ma anche recarsi al negozio (pizzeria, pub, bar, ristorante-gastronomia) per l'asporto. Ma come funziona l'asporto del cibo? Si va in pizzeria, si ordina, si paga, prende il numeretto e si attende in fila, senza assembramenti. Chi sgarra verrà punito con la chiusura dell'esercizio commerciale. Parrucchieri e barbieri non riapriranno: il dpcm del 26 aprile dice che lo faranno solo a giugno. Per la toelettatura degli animali prevista l'apertura delle attività.

I supermercati continuano la loro attività, idem i negozi di alimentari (salumerie, macellerie, pescherie, genepesca, fruttivendoli): obbligo di mascherina e spesso anche di  guanti (in lattice, nitrile o plastica poco importa). Molti commessi – anche molte farmacie – hanno introdotto barriere parafiato in plexiglass, adesivi da pavimento per il distanziamento sociale, visiere in policarbonato/plexiglass sottile. Sono divisori cui ci dovremo necessariamente abituare.  Parchi e giardini pubblici riaprono, ma in molti casi è necessaria anche l'opera di potatura alberi e taglio dell'erba cresciuta a dismisura. A Napoli disposta la riapertura di molte aree.

Le mascherine obbligatorie in Campania

La Campania ha reso obbligo indossare la mascherina: la Regione ha distribuito e sta distribuendo mascherine (non Ffp2, non Ffp3, non chirurgiche, ma realizzate in deroga ai dettami della legge come previsto durante l'emergenza). Lo Stato consente l'acquisto di mascherine a 50 centesimi + iva (se si trovano). Comunque molte farmacie le vendono e i prezzi sono oggettivamente calati rispetto agli inizi. Non sono soggetti all’obbligo di mascherina i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. In tali ultimi casi, laddove possibile, ne è comunque raccomandato l’utilizzo sotto stretta sorveglianza «dei soggetti all’uopo titolati».

Jogging e passeggiate: in Campania è possibile?

In Campania è possibile passeggiare o correre in maniera sportiva (running, jogging, eccetera). Dopo le polemiche colorite e inopportune sui cinghialoni e sui lanciafiamme, De Luca ha ceduto e ha consentito, di svolgere attività motoria all'aperto, solo nei pressi della propria abitazione e in forma individuale con l'obiettivo di evitare assembramenti.  L'obbligo di correre nei pressi di casa è caduto a livello nazionale con una circolare del ministero dell'Interno ai Prefetti. Come si regolerà la Campania? Ah, saperlo.

Nel caso in cui i minori volessero far sport o volessero farlo persone non completamente autosufficienti serve accompagnatore ma con obbligo di distanziamento di almeno 2 metri da ogni altra persona. Salvo che si tratti di soggetti appartenenti allo stesso nucleo convivente, ovvero di minori o di persone non autosufficienti.

Insomma: un guazzabuglio di norme: vale la regola aurea che impone distanza il più possibile e mascherina quasi sempre e di restare a casa se si hanno sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.

Le fasce orarie per sport sono due: di mattina, dalle ore 6.30 alle 8.30, dalle ore 19.00 alle 22.00. Vietati corsa, footing e jogging  in mezzo alla gente.

Cimiteri e funerali in Campania

Per i cimiteri il governatore Vincenzo De Luca ha invitato i sindaci a consentire una riapertura giornaliera per un paio d’ore al fine di consentire la cura degli addobbi; la Diocesi di Napoli ha vietato nelle arciconfraternite i fiori artificiali per evitare il depositarsi di polvere ulteriore e per venire incontro alle richieste dei florovivaisti. Per i funerali valgono le norme nazionali: come da decreto, potranno svolgersi con  massimo 15 congiunti, preferibilmente all’aperto, indossando protezioni personali e rispettando le regole sul distanziamento.

Chiese, moschee, sinagoghe: funzioni religiose in Campania

Anche in questo caso valgono le norme nazionali, gli accordi tra lo Stato e la Conferenza Episcopale italiana per quel che riguarda le chiese di religione Cattolica, con Ucooi, Unione delle comunità e organizzazioni islamiche per i fedeli islamici e le moschee (occorrerà stare attenti: il Ramadan finirà sabato 23 maggio)  e con le comunità ebraiche per le sinagoghe. Allo studio norme che consentano dall'11 maggio funzioni all'aperto e dal 25 maggio nei luoghi di culto.

Immagine

Trasporti ridotti e distanziamento sociale in Campania

I trasporti sono il vero cruccio perché l'obbligo del distanziamento sociale non potrà essere garantito se non sulla carta. Le principali aziende pubbliche del trasporto, Anm Napoli, Sita Salerno, Eav (Circumvesuviana, Cumana, Circumflegrea), Air Avellino, hanno apposto sui mezzi avvisi e adesivi su pavimento e sedie per indicare la distanza minima ai passeggeri. Treni e bus saranno a numero chiuso: una volta raggiunto il massimo il conducente o chi lo coadiuva dovrà chiudere i portelli e partire.

Ci sarà obbligo di mascherina ovviamente e richiesta di indossare se possibile guanti in lattice o in nitrile usa-e-getta. I taxi già si sono adeguati installando separatori in plexiglass morbido o rigido e dotandosi di mascherine, guanti e prodotti per la sanificazione ad ogni ingresso e uscita di passeggero.

Spostarsi in Campania (città e altre province rispetto quella di residenza )

Dal 4 maggio – lo dispone il Dpcm del 26 aprile – uno dei principali elementi di allentamento delle misure restrittive sarà la possibilità di spostarsi per incontrare i congiunti (categoria dalla quale sono escusi gli amici) che vivono nella stessa regione. Chi sono i congiunti? Lo spiegano le Faq (frequently asked questions, la guida alle domande più ricorrenti) pubblicate sul sito del governo:

i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).

A proposito delle seconde case: no, non non ci si potrà andare né se sono nella stessa Regione né se si trovano in una Regione diversa.

Spostarsi da altre regioni per rientrare in Campania

Tornare in Campania è possibile se si ha la famiglia qui e si risiede qui. Insomma: è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento  tra regioni diverse. Ma ci sono delle regole, nazionali e locali. In Campania vigono le direttive emanate dalla Regione Campania che sono più restrittive rispetto a quelle nazionali: controlli nelle stazioni, ai caselli autostradali, negli aeroporti (ma gli aerei sono davvero pochissimi).  "Manterremo ferme le disposizioni che sono ancora vigenti: chi viene in Campania non mi interessa da dove deve segnalare la sua presenza all’Asl e andare in auto isolamento per 2 settimane – ha detto Vincenzo De Luca -. Cercheremo di avere controlli rapidi, ma il rischio è troppo grande e prenderemo decisioni di rinvio scadenze per Procida, Capri e Ischia dove abbiamo situazioni particolarmente delicate per le strutture ospedaliere limitate. Dobbiamo fare controlli preventivi". I non residenti per ora non possono spostarsi tra regioni, a meno di motivi comprovati (lavoro, urgenza, salute). Dovranno attendere il 18 maggio per uno sblocco della situazione.

Immagine

Quando riaprono le scuole in Campania

Le scuole in Campania riaprono la seconda settimana di settembre. De Luca ha inviato una nota al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per evitare a settembre “classi pollaio”. Ma ovviamente ciò dipende dalla quantità di personale e di spazi a disposizione: è peregrina l'ipotesi di una rivoluzione nel sistema scuola con un così breve lasso di tempo a disposizione.

355 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views