Altri stupri non denunciati, avvenuti con le stesse modalità, in zone scarsamente controllate delle stazioni. Lavorano su questa ipotesi le forze dell'ordine che stanno indagando sulla vicenda della 24enne che ha denunciato di essere stata violentata in un ascensore nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Sarebbero stati acquisiti altri nastri della videosorveglianza della Circumvesuviana, sia della stazione di San Giorgio a Cremano sia quelli di altre limitrofe, per scavare a fondo nelle registrazioni alla ricerca di altri episodi che potrebbero essere accaduti e che non sarebbero stati denunciati.
La ragazza è stata ascoltata oggi in Procura e ha confermato quanto precedentemente dichiarato, sia riguardo la violenza sessuale sia per il precedente episodio, quando venne molestata e seguita fino a casa da un gruppo di ragazzi, tra cui i tre arrestati. Avrebbe dovuto essere sentita la settimana scorsa, ma l'incontro è slittato ad oggi, 11 marzo, anche per i tempi lunghi richiesti dalle convalide dei tre fermi e per consentirle di sottoporsi ad altri accertamenti medici.
In carcere per quell'episodio, accusati di violenza sessuale, ci sono tre giovani della zona: Alessandro Sbrescia, 18 anni, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino, entrambi di 19 anni. Hanno ammesso di aver consumato un rapporto sessuale nell'ascensore della Circum ma hanno dichiarato che la ragazza sarebbe stata consenziente.
Di tutt'altro tenore la dichiarazioni della 24enne. La ragazza, assistita dall'avvocato Maurizio Capozzo, ha raccontato di aver incontrato i tre nella stazione, e che erano gli stessi che già l'avevano molestata una ventina di giorni prima. Si sarebbero avvicinati con il pretesto di volersi scusare per il precedente episodio e l'avrebbero seguita mentre lei andava verso l'ascensore. Le avrebbero offerto uno spinello, ma lei avrebbe rifiutato e avrebbe acceso una sigaretta. Mentre stava fumando sarebbe stata trascinata nell'ascensore da uno dei tre, che l'avrebbe violentata. Subito dopo il primo sarebbe uscito e sarebbero entrati gli altri due e anche loro l'avrebbero costretta a un rapporto sessuale. L'indagine è condotta dai pm Cristina Curatoli e dall’aggiunto Raffaello Falcone.
L'interrogatorio è durato quattro ore. "Più volte – spiega il legale della 24enne – abbiamo dovuto interrompere perché la vittima è molto provata dal punto di vista fisico e psicologico. Ha ricostruito tutto puntualmente, adesso c'è un lavoro di contorno degli investigatori. Ci avviamo verso un incidente probatorio, auspicabile in questi casi per cristallizzare già nella prima fase quanti più elementi possibile".
Parte dell'aggressione è stata ripresa dalla telecamera di sorveglianza posizionata all'esterno dell'ascensore: l'ascensore, che non è collegato ad un allarme automatico, era stato bloccato dai tre e l'occhio elettronico ha ripreso anche parte di quello che avveniva all'interno attraverso le porte rimaste semi aperte.
Poi i tre ragazzi sono andati via, mentre la giovane è rimasta in stazione. È scoppiata in lacrime, seduta su una panchina, nell'indifferenza dei tanti passeggeri fin quando un ragazzo, uno studente di Casalnuovo, non l'ha notata, si è fermato vicino a lei e le ha offerto il suo aiuto. A quel punto lei ha chiamato la madre e le ha raccontato quello che era successo e subito dopo il ragazzo ha avvisato i carabinieri.