Il 31 gennaio Raffaele Russo (60 anni), suo figlio Antonio (25) e il nipote Vincenzo Cimmino (29) vengono presi in custodia dalla polizia locale a Tecalitlán, città a 50 minuti circa da Ciudad Guzmàn a Jalisco (Messico). Da allora "scompaiono" ed è forte il sospetto che i tre napoletani siano stato "venduti" dalla polizia messicana alle organizzazioni criminali per motivi ancora da chiarire. Ad oggi si contano 33 poliziotti indagati, mentre dei tre italiani sequestrati non si ha ancora notizia.